Ex Ilva: assemblee sindacali posticipate in attesa del vertice decisivo
Ex Ilva: assemblee sindacali posticipate in attesa del vertice decisivo
Taranto, 14 novembre 2025 – Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno deciso di rinviare le assemblee sindacali previste per lunedì prossimo. Le hanno spostate a dopo l’incontro che si terrà a Palazzo Chigi martedì 18 novembre alle 15. Dietro questa scelta c’è la volontà, spiegano i rappresentanti dei lavoratori, di aspettare la ripresa del confronto istituzionale sull’ex Ilva. Un momento che tutti definiscono “decisivo” per il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti.
Sindacati in stand-by in attesa del vertice a Palazzo Chigi
La sospensione delle assemblee è arrivata nella tarda mattinata, dopo un confronto interno tra le sigle metalmeccaniche. “Abbiamo deciso di aspettare – si legge nella nota congiunta – i risultati del nuovo tavolo convocato dal governo, per vedere se emergono novità rispetto all’ultimo incontro”. Il riferimento è al vertice della scorsa settimana, quando il governo ha presentato un piano che, secondo i sindacati, non dà garanzie né sul futuro produttivo dello stabilimento né sulla tutela dei posti di lavoro, sia per chi lavora direttamente in fabbrica sia per l’indotto.
Sindacati contrari al piano del governo
Le organizzazioni hanno ribadito la loro netta contrarietà al piano illustrato martedì scorso. “Non ci sono certezze sulla continuità produttiva e sull’occupazione”, ha detto un delegato della Fiom al termine della riunione. Dalle prime indiscrezioni, il piano prevede una riduzione degli impianti attivi e una riorganizzazione che potrebbe pesare molto sull’occupazione locale. “Non possiamo accettare soluzioni che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro”, ha aggiunto un rappresentante della Fim, sottolineando come la preoccupazione sia condivisa anche dalle aziende dell’indotto.
Tra i lavoratori cresce l’attesa e l’incertezza
Negli ultimi giorni, all’ex Ilva si respira un’aria di attesa e incertezza. Nei reparti dello stabilimento di Taranto, tra le 7 e le 15, si sentono commenti e domande sulle possibili novità che potrebbero uscire dal vertice di martedì. “Siamo stanchi di promesse non mantenute”, ha raccontato un operaio dell’acciaieria, mentre un collega della manutenzione ha ammesso: “Vorremmo solo sapere cosa ci aspetta nei prossimi mesi”. Le assemblee sospese erano un’occasione per un confronto diretto con i sindacati, ma la scelta di rimandare – spiegano le sigle – serve a garantire informazioni più precise e aggiornate.
Il nodo delle garanzie per i posti di lavoro
Al centro della trattativa resta la questione delle garanzie occupazionali. Secondo fonti sindacali, il piano del governo non chiarisce cosa succederà ai circa 8.200 dipendenti diretti e alle migliaia di lavoratori dell’indotto. “Senza impegni chiari su produzione e lavoro non si va avanti”, ha detto un esponente della Uilm, ricordando come la crisi dell’ex Ilva abbia già avuto un impatto pesante sull’economia locale. Le organizzazioni chiedono un confronto vero, con la possibilità di modificare il piano per salvare il futuro industriale del sito.
I prossimi passi: cosa aspettarsi dopo il vertice
Solo dopo il vertice di martedì – dicono i sindacati – si potrà capire quali azioni mettere in campo insieme ai lavoratori. “Vogliamo fornire ai nostri iscritti un aggiornamento chiaro e dettagliato”, hanno spiegato i segretari provinciali. In base a come andrà l’incontro a Palazzo Chigi, non si escludono nuove mobilitazioni o proteste. Per ora, la parola d’ordine è prudenza: “Aspettiamo di capire quali margini ci sono per cambiare il piano”, ha concluso un delegato della Fiom, lasciando intendere che la partita sull’ex Ilva è ancora aperta.
