Hong Kong in rosso: apertura con un calo dell’1,22%
Hong Kong in rosso: apertura con un calo dell'1,22%
Hong Kong, 14 novembre 2025 – La mattinata ha preso una piega negativa per le principali Borse cinesi. Alle 9 locali, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,22%, scendendo a 26.742,01 punti. A Shanghai, il Composite ha ceduto lo 0,29% a 4.017,73 punti, mentre a Shenzhen il calo è stato dello 0,69%, a 2.528,46 punti. Un avvio in rosso che riflette le nuove preoccupazioni sull’andamento dell’economia cinese, dopo la pubblicazione dei dati di ottobre.
Produzione industriale e vendite al dettaglio frenano
Secondo l’Ufficio nazionale di statistica cinese, la produzione industriale a ottobre è cresciuta del 4,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Un segnale positivo, ma più debole rispetto al +6,5% di settembre, che era il massimo degli ultimi tre mesi. Gli analisti si aspettavano un aumento più robusto, intorno al 5,5%. “Il rallentamento riflette una domanda interna ancora debole e problemi in alcuni settori chiave”, ha detto un funzionario del Ministero dell’Economia durante un incontro con la stampa.
Anche le vendite al dettaglio hanno mostrato una crescita più modesta: +2,9% su base annua. È meno rispetto al +3% di settembre, ma leggermente sopra le previsioni, che indicavano il 2,7%. Nonostante ciò, si tratta del quinto mese consecutivo con un rallentamento, un dato che tiene gli osservatori internazionali con il fiato sospeso. “I consumatori cinesi restano prudenti negli acquisti”, ha spiegato Chen Li, analista di Huatai Securities.
Investimenti in calo, immobiliare in crisi
Il dato più allarmante riguarda gli investimenti in asset fissi, che nei primi dieci mesi del 2025 segnano un calo dell’1,7%. Peggiora rispetto al -0,5% registrato fino a settembre, e conferma le difficoltà di fondo del settore. Gli investimenti immobiliari sono crollati di oltre il 14%, secondo i numeri dell’ufficio statistico. Una tendenza che pesa su tutto il comparto delle costruzioni e preoccupa tanto i player locali quanto gli investitori esteri.
La crisi del settore immobiliare, che si era fatta sentire con forza negli ultimi due anni, sembra lontana dall’essere risolta. “Il mercato resta sotto pressione, tra restrizioni sul credito e domanda debole”, ha ammesso un dirigente di China Vanke, uno dei grandi gruppi del settore. Le autorità stanno pensando a nuove misure di sostegno, ma per ora l’incertezza domina.
Disoccupazione: un piccolo spiraglio
L’unico dato positivo arriva dal lavoro: il tasso di disoccupazione urbana è sceso al 5,1% a ottobre, dal 5,2% di settembre. Un segnale di una certa tenuta dell’occupazione, nonostante le difficoltà dell’economia reale. “Il mercato del lavoro resiste meglio del previsto”, ha sottolineato l’Ufficio nazionale di statistica in una nota.
Ma alcuni esperti avvertono che questo numero potrebbe non raccontare tutta la verità, soprattutto nei centri urbani più piccoli e nelle zone rurali, dove la pressione sul lavoro è ancora alta. “Molti giovani faticano a trovare un lavoro stabile”, ha raccontato Wang Jun, docente di economia all’Università di Pechino.
Mercati in allerta, occhi puntati sulle prossime mosse
La risposta degli investitori non si è fatta attendere. A Hong Kong, nelle prime ore di contrattazione, sono arrivate vendite diffuse sui titoli legati ai consumi e all’immobiliare. “Il clima resta prudente”, ha spiegato un trader della Bank of China poco dopo le 10:30 locali. Tutti guardano ora alle prossime decisioni della Banca centrale cinese e ai possibili interventi del governo per dare una spinta alla crescita.
In attesa di nuovi dati e segnali politici, tra gli addetti ai lavori si fa strada la sensazione che la ripresa dell’economia cinese sia ancora fragile. “Serve un cambio di passo nelle riforme strutturali”, ha detto Zhou Xiaochuan, ex governatore della People’s Bank of China. Solo così, forse, i mercati potranno tornare a respirare con più fiducia.
