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Trump svela: Epstein era un democratico, chiedete a Clinton!

Trump svela: Epstein era un democratico, chiedete a Clinton!

Trump svela: Epstein era un democratico, chiedete a Clinton!

New York, 14 novembre 2025 – Donald Trump torna a scagliare accuse sul caso Jeffrey Epstein, puntando il dito contro i vertici del Partito Democratico. Questa mattina, in un post su Truth Social, l’ex presidente ha scritto: “Epstein era un democratico, ed è un problema dei democratici, non dei repubblicani! Chiedete a Bill Clinton, Reid Hoffman e Larry Summers, loro sanno tutto di lui. Non perdete tempo con Trump. Ho un Paese da governare!”. Un messaggio netto, che riapre il dibattito intorno al finanziere morto nel 2019 e alle sue frequentazioni.

Trump rilancia: Epstein è affare dei democratici

Le parole di Trump arrivano in un momento caldo per la politica americana. Mentre la corsa alle presidenziali del 2024 entra nel vivo, torna al centro l’attenzione sui legami tra Epstein e alcuni big della politica e della finanza. Da mesi l’ex presidente denuncia una “caccia alle streghe” contro di lui, ma questa volta sposta il fuoco sui suoi avversari, facendo nomi precisi: Bill Clinton, ex presidente; Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn; e Larry Summers, ex segretario al Tesoro.

Secondo Trump, sono loro – non lui – a dover rispondere delle frequentazioni con Epstein. “Non perdete tempo con Trump”, ribadisce, negando ogni coinvolgimento. Definisce tutta la vicenda una “bufala Epstein”, attaccando così le indagini e le ricostruzioni giornalistiche che in passato hanno tirato in ballo anche il suo nome.

Il caso Epstein torna a far parlare l’America

Jeffrey Epstein era stato arrestato nel luglio 2019 con l’accusa di traffico sessuale di minori. Poche settimane dopo è stato trovato morto nella sua cella di Manhattan. Le autorità hanno parlato di suicidio, ma la sua morte ha scatenato dubbi e teorie. Nel suo giro gravitavano politici, imprenditori, accademici. Tra loro anche Bill Clinton, che però ha sempre negato qualsiasi illecito.

Negli Stati Uniti il caso resta spinoso. Da una parte chi chiede chiarezza sulle frequentazioni di Epstein; dall’altra chi accusa media e politica di usare la vicenda per scopi elettorali. In questo clima, le parole di Trump hanno subito acceso nuove polemiche. “Trump vuole solo distrarre l’opinione pubblica dai suoi guai giudiziari”, ha commentato un portavoce democratico alla CNN nel primo pomeriggio.

I nomi sul tavolo: Clinton, Hoffman e Summers

Nel suo messaggio, Trump ha tirato in ballo tre nomi noti nel mondo politico ed economico americano. Bill Clinton è stato fotografato più volte con Epstein; dalla Clinton Foundation dicono che i loro incontri sono stati solo istituzionali. Reid Hoffman, imprenditore della Silicon Valley, ha ammesso di aver partecipato a una cena organizzata da Epstein nel 2015, ma ha sempre escluso legami personali o professionali stretti con lui. Larry Summers, ex presidente di Harvard, ha detto di aver conosciuto Epstein durante il suo periodo all’università, senza però approfondire il rapporto.

Le loro dichiarazioni sono state raccolte da diverse testate americane negli anni. Nessuno dei tre è mai stato formalmente accusato di reati legati a Epstein, ma la loro presenza nelle agende del finanziere continua a far sorgere domande.

Un clima sempre più teso tra accuse e scontri politici

La mossa di Trump si inserisce in un clima già molto acceso tra repubblicani e democratici. Da tempo l’ex presidente parla di una persecuzione giudiziaria contro di lui, orchestrata dagli avversari. Il caso Epstein diventa così un terreno di scontro: ogni nuova rivelazione o dichiarazione viene usata per rafforzare la propria posizione o mettere in difficoltà gli altri.

Per alcuni esperti politici americani, il rischio è che la verità resti nascosta dietro il gioco politico. “Il caso Epstein è diventato un’arma di battaglia”, ha detto ieri sera alla NBC il politologo Mark Feldman. “Ma le domande sulle sue frequentazioni restano aperte”.

Trump non indagato nel caso Epstein

Al momento, stando alle fonti giudiziarie americane, Donald Trump non risulta indagato per il caso Epstein. Le autorità federali hanno chiarito più volte che non ci sono prove che colleghino direttamente l’ex presidente alle attività illegali del finanziere. Tuttavia, il tema continua a tenere banco sui media e nel dibattito politico.

Resta da vedere se queste nuove accuse aiuteranno a fare chiarezza o se anzi alimenteranno ancora di più il clima di sospetto intorno alla vicenda. Per ora, la corsa alle presidenziali americane sembra destinata a restare infuocata, con il caso Epstein ancora una volta al centro della scena.