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Esplosione devastante scuote il cuore industriale di Buenos Aires

Esplosione devastante scuote il cuore industriale di Buenos Aires

Esplosione devastante scuote il cuore industriale di Buenos Aires

Roma, 15 novembre 2025 – Una serie di forti esplosioni ha scosso nella notte la zona industriale di Ezeiza, a sud di Buenos Aires, scatenando un vasto incendio che ha messo in allerta residenti e autorità. L’episodio, avvenuto intorno alle 2.30 ora locale, ha coinvolto diversi stabilimenti e ha richiesto l’intervento di decine di squadre dei vigili del fuoco. Il sindaco di Ezeiza, Gastón Granados, ha parlato di “proporzioni enormi” per le esplosioni e gli incendi che ne sono seguiti.

Esplosioni nella notte: cosa è successo e i primi soccorsi

Le autorità locali raccontano che le esplosioni si sono sentite chiaramente anche nei quartieri vicini, svegliando centinaia di persone. Alcuni abitanti hanno descritto “lampi arancioni” nel cielo sopra la zona industriale, seguiti da un boato continuo. “Sembrava un terremoto, le finestre vibravano per diversi secondi”, ha detto a una radio locale Jorge Medina, che abita a meno di due chilometri dal luogo dell’incidente.

I vigili del fuoco sono arrivati sul posto pochi minuti dopo l’allarme. Spegnere le fiamme si è rivelato complicato: le fiamme si sono diffuse in fretta tra i capannoni, alimentate da materiali infiammabili. “Abbiamo lavorato in condizioni difficili, con il rischio costante di nuove esplosioni”, ha raccontato uno dei responsabili delle squadre antincendio, che ha preferito restare anonimo.

Ancora nessuna certezza sulle cause

Per ora, le cause delle esplosioni restano un mistero. Le prime ipotesi della polizia parlano di un incendio partito da un magazzino con solventi e prodotti chimici usati nelle lavorazioni industriali. Non si esclude però un guasto elettrico o una fuga di gas. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza nell’area.

Il sindaco Granados, contattato dai media argentini all’alba, ha detto: “La situazione è sotto controllo, ma i danni sono ingenti. Stiamo lavorando con tutte le forze disponibili per mettere in sicurezza la zona e capire cosa è successo davvero”. Nel frattempo, la polizia ha chiuso un’area di circa 500 metri attorno agli stabilimenti, vietando l’accesso a chi non è autorizzato.

Impatto sulla comunità e reazioni ufficiali

La zona industriale di Ezeiza ospita decine di aziende nei settori chimico, logistico e alimentare. Questa mattina molti lavoratori sono rimasti bloccati fuori dai cancelli, in attesa di notizie sugli impianti. Alcuni hanno raccontato di aver ricevuto messaggi dai colleghi durante la notte: “Ci hanno detto di non avvicinarci, c’era troppo fumo e il rischio era alto”, ha detto una dipendente della ditta Translogistica.

Le autorità sanitarie hanno allestito un punto medico mobile vicino alla zona rossa. Fonti ospedaliere riferiscono che almeno sei persone sono state curate per lievi intossicazioni da fumo, senza feriti gravi né vittime. Il governatore della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof, ha espresso solidarietà ai cittadini e ha chiesto un’indagine approfondita sulle responsabilità.

Fumo nero e allarme ambientale

L’incendio ha acceso preoccupazioni anche sul fronte ambientale. Le colonne di fumo nero si vedevano da chilometri di distanza e le autorità hanno invitato chi abita nelle zone vicine a restare in casa, chiudendo porte e finestre. “Stiamo controllando la qualità dell’aria”, ha spiegato il responsabile della protezione civile, aggiungendo che serviranno ulteriori verifiche nelle prossime ore.

Solo nel pomeriggio i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere gli ultimi focolai. Ora resta da capire l’entità dei danni alle strutture e alle attività produttive: secondo una prima stima della Camera di Commercio locale, le perdite potrebbero superare i 10 milioni di dollari. Gli imprenditori chiedono misure rapide per garantire la sicurezza degli impianti e tutelare i posti di lavoro.

Indagini aperte, la comunità aspetta risposte

Le indagini andranno avanti nei prossimi giorni con l’aiuto della polizia scientifica argentina. Intanto, la comunità di Ezeiza aspetta risposte chiare sulle cause e su cosa si farà per evitare che succeda di nuovo. “Non possiamo permetterci altri rischi”, ha detto il sindaco Granados durante una breve conferenza stampa davanti al municipio.

La notte tra il 14 e il 15 novembre resterà nella memoria degli abitanti della periferia sud di Buenos Aires. Una notte di paura e incertezza, ma anche di prontezza nei soccorsi e solidarietà tra vicini.