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Maduro: il Venezuela non diventerà la nuova Gaza del Sud America

Maduro: il Venezuela non diventerà la nuova Gaza del Sud America

Maduro: il Venezuela non diventerà la nuova Gaza del Sud America

Caracas, 15 novembre 2025 – Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha lanciato un appello chiaro agli Stati Uniti: il Venezuela non diventerà “la Gaza del Sud America”. Le sue parole, pronunciate ieri sera in un discorso trasmesso in diretta dalla televisione di Stato Venezolana de Televisión (VTV), arrivano in un momento di forte tensione tra Caracas e Washington, dopo il recente arrivo di forze militari americane nel Mar dei Caraibi. Per il governo venezuelano, questa mossa rappresenta una minaccia concreta e un tentativo di destabilizzare il Paese.

Venezuela vs Stati Uniti: la tensione cresce nel Mar dei Caraibi

Negli ultimi giorni, il rapporto tra Venezuela e Stati Uniti si è fatto più teso. Il Pentagono ha confermato la presenza di navi e mezzi militari americani nelle acque caraibiche, una mossa che Caracas vede come una pressione diretta sul governo Maduro. “Vogliono un’altra Gaza in Sud America? Cosa ne pensa il popolo americano?”, ha detto il presidente, alternando frasi in inglese e spagnolo. Una domanda che suona più come un avvertimento. Poi, rivolgendosi agli americani, ha aggiunto: “Lasciatemelo dire, no. Qui deve vincere la pace”.

Fonti vicine al governo parlano di un timore molto concreto: che la presenza militare statunitense possa preludere a nuove sanzioni o addirittura a un intervento diretto. Maduro ha parlato di “minaccia reale”, evocando il rischio di un cambio di regime pilotato da fuori. “La mano folle di chi ordina bombardamenti, uccisioni e guerre”, ha detto, “va fermata”.

Il discorso di Maduro: un appello alla pace

Durante il suo intervento serale, Maduro ha puntato tutto sul tema della pace come unica strada per il Venezuela e per tutta l’America Latina. “L’ordine è la pace”, ha ripetuto più volte, scandendo ogni parola davanti alle telecamere. Poi, con un tono più diretto, ha aggiunto: “Guerra no. Morte no. Pace, vita e amore. Pace, vita e amore. No all’odio, no alla guerra”. Un messaggio che ha ribadito anche in inglese, rivolgendosi al pubblico internazionale.

Non è un caso che il presidente abbia parlato in due lingue: vuole coinvolgere non solo i venezuelani, ma anche l’opinione pubblica americana e mondiale. “Il popolo americano deve sapere cosa sta succedendo qui”, ha spiegato un funzionario del ministero degli Esteri venezuelano, contattato nella notte.

Le reazioni: tra speranza e preoccupazione

Le parole di Maduro hanno avuto subito un eco sia dentro il Paese che fuori. A Caracas, poco dopo il discorso, alcune persone si sono radunate davanti al palazzo di Miraflores, sventolando bandiere venezuelane e cartelli per la pace. “Non vogliamo diventare un campo di battaglia”, ha detto Ana María Rodríguez, insegnante di 42 anni del quartiere El Paraíso.

A livello internazionale, la Casa Bianca non ha ancora risposto ufficialmente. Ma, secondo l’agenzia spagnola Efe, fonti diplomatiche americane avrebbero definito “ingiustificata” la retorica di Maduro. In Europa, invece, alcuni parlamentari hanno espresso preoccupazione per l’escalation verbale tra i due Paesi.

Il quadro regionale: una crisi che dura da anni

Il Venezuela è al centro di una crisi politica ed economica profonda da tempo. I rapporti con gli Stati Uniti si sono deteriorati dal 2019, quando Washington ha riconosciuto Juan Guaidó come presidente ad interim. Da allora, sanzioni e pressioni diplomatiche si sono susseguite senza sosta.

Il recente arrivo di forze militari americane nel Mar dei Caraibi, dicono gli analisti locali, rischia di far salire ancora di più la tensione. “Non ci sono segnali chiari di un intervento imminente”, ha detto questa mattina a Caracas il politologo Luis Vicente León in un’intervista radiofonica. Ma il clima rimane incerto.

Nel frattempo, Maduro continua a ripetere il suo messaggio di evitare qualsiasi conflitto armato nella regione. “Pace, vita e amore”, ha scritto anche oggi sui canali social ufficiali del governo. Un messaggio che vuole tenere lontano lo spettro della guerra dal Sud America.