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Verso un futuro sostenibile: l’accordo tra Autorità di Bacino Appennino Meridionale e Sogesid per la salvaguardia di ambiente, suolo e acqua

Verso un futuro sostenibile: l'accordo tra Autorità di Bacino Appennino Meridionale e Sogesid per la salvaguardia di ambiente, suolo e acqua

Verso un futuro sostenibile: l'accordo tra Autorità di Bacino Appennino Meridionale e Sogesid per la salvaguardia di ambiente, suolo e acqua

Napoli, 15 novembre 2025 – L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e Sogesid Spa, la società di ingegneria dello Stato, hanno firmato oggi un Accordo Quadro per rafforzare la collaborazione su temi fondamentali come la difesa del suolo, la tutela delle acque e la gestione delle risorse idriche. L’intesa, siglata nella sede dell’Autorità a Napoli da Vera Corbelli, segretario generale, ed Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid, punta a migliorare la gestione del territorio, con un occhio di riguardo al Mezzogiorno.

Un patto per il Mezzogiorno e il Mediterraneo

Le due istituzioni spiegano che l’accordo nasce per affrontare insieme le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla pressione sempre più forte sulle risorse naturali. «Con questo accordo – ha detto Corbelli – rafforziamo un modello di collaborazione tra enti che mette al centro la conoscenza, la pianificazione condivisa e la responsabilità comune nella gestione del territorio». Il Mezzogiorno è visto come area chiave per sviluppare modelli innovativi di gestione idrica e ambientale, con l’idea di esportare queste buone pratiche anche nel bacino del Mediterraneo.

L’intesa prevede la messa a punto di proposte operative congiunte di interesse nazionale e la diffusione di metodi condivisi. Non solo in Italia: tra gli obiettivi c’è anche la collaborazione internazionale, soprattutto con i Paesi affacciati sul Mediterraneo. «Vogliamo costruire risposte rapide ed efficaci alle emergenze ambientali e idrogeologiche – ha aggiunto Corbelli – e mettere in campo una gestione integrata e sostenibile del Mezzogiorno e del resto del Paese».

Servizi tecnici e gruppi di lavoro dedicati

L’accordo dà anche la possibilità di affidare a Sogesid specifici servizi tecnico-specialistici per la riduzione del rischio idrogeologico, le infrastrutture idriche e la gestione distrettuale. Tutto nel rispetto di criteri di efficienza e sostenibilità. Stravato, amministratore delegato di Sogesid, ha sottolineato come questa collaborazione rappresenti «un riconoscimento importante del ruolo tecnico e operativo di Sogesid Spa, che da trent’anni supporta le amministrazioni pubbliche nella progettazione e realizzazione di interventi per la tutela del territorio, la gestione delle acque e la bonifica ambientale».

Sul campo, saranno messi in moto gruppi di lavoro congiunti con esperti di entrambe le realtà. Questi team avranno il compito di individuare le priorità, condividere dati e strumenti di analisi, e promuovere azioni pilota su scala distrettuale. Un modo di lavorare che vuole superare i confini delle vecchie divisioni amministrative, puntando invece a una visione più unitaria delle sfide ambientali.

Efficienza e sostenibilità al centro

Il tema della sostenibilità è al cuore dell’accordo. Corbelli e Stravato hanno ribadito l’importanza di coniugare efficienza amministrativa e tutela dell’ambiente. «È un impegno che continua nel segno della sostenibilità e dell’efficienza», ha detto Stravato durante la firma. Questa collaborazione si inserisce in un quadro più ampio di riforme e investimenti pubblici dedicati a prevenire il dissesto idrogeologico e a rinnovare le infrastrutture idriche.

Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, negli ultimi cinque anni sono stati stanziati più di 2 miliardi di euro per interventi contro il rischio idrogeologico nel Sud Italia. Ma i fenomeni estremi degli ultimi mesi – dalle alluvioni in Calabria alle frane nell’entroterra campano – hanno mostrato quanto sia urgente adottare strategie più rapide e integrate.

Guardando avanti: cooperazione internazionale e nuovi progetti

L’accordo apre la strada a nuove iniziative, anche con partner internazionali. Tra le attività previste ci sono la diffusione di modelli e buone pratiche per la gestione integrata delle acque e la resilienza territoriale, con un’attenzione particolare alle zone più fragili del Mediterraneo. «Solo con una collaborazione strutturata tra enti pubblici, università e professionisti – ha concluso Corbelli – riusciremo ad affrontare le sfide ambientali che ci aspettano nei prossimi anni».

La firma di questo accordo è quindi un passo concreto verso una gestione più moderna e efficace delle risorse naturali nel Sud Italia. Un modello che, secondo chi lo promuove, potrà essere replicato anche in altre aree d’Europa e del Mediterraneo.