Mattarella: la protezione dei civili è un imperativo morale
Mattarella: la protezione dei civili è un imperativo morale
Berlino, 16 novembre 2025 – Questa mattina, al Bundestag di Berlino, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso la parola con un messaggio chiaro e deciso: la protezione della popolazione civile nei conflitti armati non può essere trascurata. Un discorso che arriva in un momento delicato, con tensioni e crisi umanitarie che riportano al centro la tutela dei diritti fondamentali.
Proteggere i civili, un imperativo urgente
Nel suo intervento, Mattarella ha ricordato come, dopo la Seconda guerra mondiale, la nascita delle Nazioni Unite e la firma delle Convenzioni di Ginevra avessero acceso una speranza concreta: costruire una pace solida, basata sul rispetto del diritto internazionale. “La popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza”, ha sottolineato il Capo dello Stato, richiamando un principio che, sulla carta, avrebbe dovuto cambiare il volto delle guerre moderne.
Ma la realtà è ben diversa, ha osservato. Dal Biafra ai Balcani, passando per il Ruanda, la Siria, il Sudan, l’Ucraina e la Striscia di Gaza, i conflitti degli ultimi decenni hanno continuato a colpire soprattutto chi non combatte. “La guerra continua a fare vittime tra chi non è un combattente”, ha detto Mattarella con tono grave.
I numeri delle Nazioni Unite: civili sempre più in pericolo
Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, più del 90% delle vittime nei conflitti armati sono civili. Un dato che racconta una realtà drammatica: le guerre moderne non risparmiano scuole, ospedali o mercati. Colpiscono famiglie, bambini, anziani. “Non possiamo chiudere gli occhi e lasciare che tutto questo resti impunito”, ha ammonito Mattarella davanti ai deputati tedeschi, ricevendo un lungo applauso.
Il presidente ha citato episodi concreti, senza entrare nel dettaglio delle singole crisi, ma lasciando chiaro che la lista delle tragedie è lunga. “La cronaca ci mostra ogni giorno che la guerra colpisce soprattutto chi non è un combattente”, ha ripetuto, scandendo ogni parola.
Un appello a fare la propria parte
Mattarella ha rivolto un appello forte alla comunità internazionale: le violazioni dei diritti umani non possono restare senza risposta. “Non può rimanere ignorato e impunito”, ha ribadito, ricordando che proteggere i civili è un dovere di tutti. Il riferimento alle Convenzioni di Ginevra non è casuale: firmate quasi ottant’anni fa, sono ancora oggi la base della tutela umanitaria nei conflitti.
Tra i banchi del Bundestag, alcuni parlamentari hanno preso appunti, altri hanno annuito in silenzio. La presidente del Parlamento tedesco, Bärbel Bas, ha ringraziato Mattarella per le sue parole “chiare e necessarie”, come ha poi detto ai giornalisti fuori dall’aula.
Europa sotto pressione: le sfide che ci aspettano
Il discorso arriva mentre l’Europa affronta nuove tensioni ai suoi confini orientali e nel Mediterraneo. La guerra in Ucraina e la crisi nella Striscia di Gaza hanno riportato in primo piano la questione della protezione dei civili e del rispetto del diritto internazionale umanitario.
Secondo fonti italiane a Berlino, il messaggio di Mattarella è stato accolto con attenzione anche dagli altri rappresentanti europei. “È un richiamo che riguarda tutti noi”, ha spiegato un funzionario del Ministero degli Esteri tedesco. “Proteggere i civili non può restare un principio vuoto”.
Un monito per il domani
Mattarella ha chiuso il suo discorso ricordando che la pace fondata sul diritto resta un traguardo da inseguire con forza. “Non possiamo permettere che la storia si ripeta”, ha detto prima di lasciare l’aula. Un monito che risuona forte, in un’epoca segnata da conflitti sempre più complessi e civili sempre più esposti alle violenze.
Il presidente italiano ripartirà da Berlino nel pomeriggio, dopo una serie di incontri istituzionali con il presidente federale Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Annalena Baerbock. Sul tavolo, ancora una volta, la protezione dei civili nei teatri di guerra e il ruolo dell’Europa nella difesa dei diritti umani.
