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Tajani: un condono su misura per ogni situazione

Tajani: un condono su misura per ogni situazione

Tajani: un condono su misura per ogni situazione

Napoli, 16 novembre 2025 – Torna al centro del dibattito politico nazionale il tema del condono edilizio, dopo le dichiarazioni del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Questa mattina, a Napoli, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla proposta di riaprire il condono del 2003, inserita in un emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra finanziaria. “Per alcune case si può pensare a un condono, per altre no, soprattutto se sono pericolanti e rappresentano un rischio per i cittadini”, ha detto Tajani poco dopo le 11, uscendo da un incontro in Prefettura. “Bisogna valutare ogni situazione singolarmente, capire quali possono essere sanate e quali no”.

Condono edilizio, la politica si spacca

La discussione sulla riapertura del condono edilizio del 2003 si è riaccesa negli ultimi giorni, con l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla legge di bilancio in discussione alla Camera. L’idea è di sanare alcune situazioni di abusivismo edilizio, specialmente in regioni come la Campania, dove il fenomeno è molto diffuso. Tajani ha sottolineato la necessità di affrontare ogni caso con attenzione. “Il problema va preso in mano – ha detto – perché in Campania c’è il rischio che abbattimenti lascino senza casa molte persone, con conseguenze sociali difficili”.

Secondo l’Osservatorio nazionale sull’abusivismo edilizio, solo in Campania ci sono più di 70mila immobili costruiti senza permesso negli ultimi vent’anni. Un numero che mette in luce quanto sia complesso trovare una soluzione che tenga insieme legalità e tutela delle famiglie coinvolte. “Dobbiamo affrontare il tema con calma, senza pregiudizi, e prendere una decisione”, ha concluso Tajani, lasciando capire che il governo sta valutando varie opzioni.

Napoli, tra paura e proteste

A Napoli la questione del condono edilizio tocca da vicino migliaia di famiglie. Nei quartieri di Ponticelli e Secondigliano, non è raro vedere palazzine costruite senza autorizzazione o in attesa di sanatoria da anni. “Se buttano giù la mia casa, dove vado?”, si chiede Maria Russo, 54 anni, di Barra. È una domanda che si sente spesso nei vicoli e nei bar della periferia est della città. La paura di perdere il tetto sopra la testa è reale, soprattutto per chi ha investito tutti i risparmi in una casa ora a rischio abbattimento.

Le associazioni che difendono il diritto alla casa chiedono soluzioni concrete. “Non si può pensare solo agli abbattimenti – spiega Gennaro Esposito, portavoce del comitato ‘Abitare Sicuri’ – serve un piano che protegga chi non ha alternative e, allo stesso tempo, garantisca la sicurezza degli edifici”. Il riferimento è soprattutto alle case pericolanti, spesso costruite in zone a rischio idrogeologico o sismico. In questi casi, anche Tajani è netto: “Dove c’è pericolo per i cittadini, il condono non può esserci”.

La battaglia in Parlamento

Nei prossimi giorni la proposta di riaprire il condono edilizio sarà al centro del dibattito nelle commissioni parlamentari. Il governo, secondo fonti vicine al Ministero dell’Economia, sta studiando l’impatto della misura, sia dal punto di vista urbanistico sia da quello sociale. “Il problema non si può ignorare – confida un deputato della maggioranza – ma serve trovare un equilibrio tra legalità e tutela delle persone”.

Intanto le opposizioni si preparano alla battaglia. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno già annunciato emendamenti per limitare la sanatoria e rafforzare i controlli sugli abusi. “Non si può premiare chi ha violato le regole”, ha detto la deputata dem Chiara Gribaudo. Però, anche tra i banchi dell’opposizione, c’è chi ammette che la situazione in Campania e nel Sud richiede risposte concrete.

Condono edilizio, l’opinione pubblica spaccata

Il tema del condono edilizio divide anche i cittadini. C’è chi lo vede come una necessità per evitare drammi sociali e chi invece teme che possa spingere a nuovi abusi. Per strada, le opinioni si alternano. “Se non fosse stato necessario, non avremmo costruito così”, racconta un pensionato in via Gianturco. Dietro questa frase emerge tutta la complessità di una vicenda che mette in gioco diritto alla casa, legalità e sicurezza pubblica. Il governo promette una decisione “senza dogmi”. Ma la soluzione sembra ancora lontana.