Home » Hong Kong in rosso: apertura in calo dello 0,41%

Hong Kong in rosso: apertura in calo dello 0,41%

Hong Kong in rosso: apertura in calo dello 0,41%

Hong Kong in rosso: apertura in calo dello 0,41%

Hong Kong, 17 novembre 2025 – La Borsa di Hong Kong ha aperto la giornata in calo: nei primi scambi, l’indice Hang Seng ha perso lo 0,41%, chiudendo a 26.463,95 punti. Un avvio debole che riflette le incertezze degli investitori asiatici, ancora alle prese con tensioni geopolitiche e dati economici contrastanti dalla Cina. Nel frattempo, a Shanghai e Shenzhen, i mercati hanno tenuto meglio, registrando variazioni lievi ma positive.

Hang Seng scivola tra dubbi e cautela

Il calo dell’Hang Seng, uno dei principali indici asiatici, si è visto già dai primi minuti di contrattazione. Gli operatori locali collegano questa flessione sia alle prese di profitto dopo i guadagni delle scorse settimane, sia ai timori sulla crescita economica cinese. “Gli investitori stanno guardando con attenzione ai segnali che arrivano da Pechino”, ha detto un analista della Bank of East Asia poco dopo l’apertura. La volatilità resta alta: ieri l’indice aveva chiuso in lieve rialzo, ma stamattina l’umore è decisamente più prudente.

Shanghai e Shenzhen: mercati fermi, investitori in attesa

Diversa la situazione nelle altre piazze cinesi. L’indice Composite di Shanghai ha segnato un piccolo rialzo dello 0,03%, toccando quota 3.991,83 punti. Anche lo Shenzhen Component Index ha guadagnato lo 0,06%, arrivando a 2.513,02. Movimenti contenuti, che riflettono un atteggiamento attendista da parte degli investitori locali. “Il mercato aspetta nuovi dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio”, ha spiegato un trader di una società di gestione patrimoniale a Shanghai.

Cosa pesa sull’umore dei mercati asiatici

A tenere banco sono diversi fattori. Prima di tutto, la preoccupazione per il rallentamento della crescita cinese: il Fondo Monetario Internazionale prevede un aumento del PIL al 4,6% per il 2025, un ritmo più lento rispetto agli anni passati. A questo si aggiungono le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e le incertezze sulla politica monetaria della Federal Reserve, elementi che tengono alta la volatilità. “Tutti guardano a quello che succederà nei prossimi mesi”, ha detto un consulente finanziario di Hong Kong, sottolineando che molti preferiscono restare alla finestra.

Sedute incerte, volumi in calo a Hong Kong

Nel cuore finanziario di Central la prudenza domina. Alcuni operatori hanno segnalato un calo dei volumi rispetto alla media settimanale, segno che molti puntano a non esporsi troppo in attesa di segnali più chiari. “Non ci sono spunti forti all’orizzonte”, ha ammesso un gestore di portafoglio intervistato da alanews.it poco dopo le 10 locali. C’è però chi non esclude un cambio di passo: “Se i dati cinesi sorprendessero in positivo, potremmo assistere a una reazione immediata degli indici”, ha aggiunto un analista di Citic Securities.

Mercati asiatici sotto l’influsso del contesto globale

Il quadro globale resta complesso. Le borse asiatiche si muovono a ritmo con Wall Street e i principali mercati europei, influenzate dalle decisioni delle banche centrali e dalle tensioni in Medio Oriente. Secondo Bloomberg, nelle ultime settimane gli investitori internazionali hanno ridotto l’esposizione sui mercati emergenti asiatici, preferendo asset più sicuri come il dollaro e i titoli di Stato americani. Questa tendenza pesa anche sull’andamento dell’Hang Seng e degli altri indici cinesi.

Tutti gli occhi puntati sui dati cinesi

Nei prossimi giorni l’attenzione sarà tutta sui dati della produzione industriale e delle vendite al dettaglio in Cina, attesi entro fine settimana. Gli analisti sperano in segnali chiari per capire se la seconda economia mondiale riuscirà a mantenere il passo o se serviranno nuovi stimoli dal governo di Pechino. “Sarà importante vedere come reagiranno i consumatori cinesi”, ha spiegato una fonte vicina al Ministero delle Finanze cinese.

In attesa di sviluppi concreti, la Borsa di Hong Kong resta sotto osservazione. Gli operatori continuano a seguire ogni segnale da Pechino e dai mercati internazionali, consapevoli che la volatilità potrebbe rimanere alta ancora per un po’.