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Musei statali: il 2024 si preannuncia un anno da record per le visite

Musei statali: il 2024 si preannuncia un anno da record per le visite

Musei statali: il 2024 si preannuncia un anno da record per le visite

Roma, 17 novembre 2025 – I musei, i monumenti e le aree archeologiche statali italiane chiudono il 2024 con un risultato da record. Secondo il Ministero della Cultura, oltre 60,8 milioni di visitatori hanno varcato le porte dei principali siti culturali nel corso dell’anno, segnando il dato più alto degli ultimi dieci anni. Un traguardo importante che, come ha spiegato il ministro Alessandro Giuli, è “un segnale chiaro del rafforzamento del sistema museale statale”.

Visitatori in aumento: superati i livelli pre-pandemia

Il Ministero della Cultura ha diffuso i numeri raccolti dalla Direzione generale Musei, confermando la crescita iniziata nel 2022 e proseguita nel 2024. Si passa dai 47 milioni di visitatori nel 2022 ai 57,7 milioni nel 2023, fino ad arrivare quasi a 61 milioni nel 2024. Un aumento che in tre anni arriva al 29,4%, con una media annua intorno al 13,8%. “Questo trend – si legge nella nota del Ministero – supera sia i livelli pre-pandemia sia quelli registrati tra il 2014 e il 2019”.

Solo guardando questi dati si capisce quanto sia cresciuto l’interesse verso i siti culturali, frequentati da un pubblico sempre più vario. Dietro ai numeri ci sono le storie di turisti, scolaresche e famiglie che hanno scelto di dedicare tempo alla scoperta del patrimonio italiano.

Più visite, più entrate

Non sono solo gli ingressi a salire: anche gli introiti lordi segnano un bel passo avanti. Nel 2024 si sono raggiunti circa 382 milioni di euro, a conferma della solidità del settore. Il ministro Giuli parla di “un sistema museale che cresce non solo nei numeri ma anche nella capacità di attirare risorse e investimenti”. Fonti ministeriali spiegano che l’aumento degli incassi è legato sia ai visitatori in crescita, sia a un’offerta più diversificata: aperture straordinarie, mostre temporanee, attività dedicate alle scuole.

La crescita riguarda tutto il Paese, dal Colosseo agli Uffizi, da Pompei alla Reggia di Caserta. “Abbiamo lavorato per rendere più accessibili i musei e migliorare l’esperienza dei visitatori”, spiega un funzionario della Direzione Musei. “I risultati dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta”.

Un pubblico che cambia

Il Ministero sottolinea come i musei e i siti archeologici statali siano frequentati da persone diverse. Non solo turisti stranieri, tornati in massa dopo la pandemia, ma anche italiani che riscoprono il valore della cultura. “Si vede una crescita di giovani e famiglie”, racconta una guida del Museo Nazionale Romano. “Molti arrivano anche da altre regioni, attratti dalle iniziative speciali”.

Secondo gli operatori del settore, la ripresa è stata spinta anche da campagne promozionali mirate e dalla collaborazione con enti locali e scuole. “C’è più attenzione alla didattica e all’inclusione”, aggiunge la guida. “Le visite guidate per bambini sono sempre piene”.

Cosa ci aspetta nel 2025

Guardando avanti, il Ministero della Cultura punta a consolidare questi risultati. Il ministro Giuli ha annunciato nuovi investimenti per digitalizzare i servizi e ampliare le attività educative. “Vogliamo rendere i musei sempre più accessibili e partecipati”, ha detto durante una conferenza stampa a Roma.

Così il 2024 si chiude con numeri che raccontano una stagione di crescita per i musei italiani. Un segnale – fatto di dati ufficiali e testimonianze dal territorio – che lascia intravedere una nuova centralità della cultura nella vita del Paese.