Autonomia: Calderoli e Zaia siglano un accordo storico
Autonomia: Calderoli e Zaia siglano un accordo storico
Venezia, 18 novembre 2025 – Poco dopo le 11 di questa mattina, il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia hanno firmato la pre-intesa sull’Autonomia. L’accordo riguarda quattro temi chiave: protezione civile, professioni, previdenza integrativa e sanità. Il documento, siglato nella sala consiliare di Palazzo Balbi, affacciato sul Canal Grande, rappresenta un passo concreto verso una maggiore autonomia per il Veneto.
Quattro temi al centro dell’accordo
La firma di questa pre-intesa è un momento importante, anche se formale. Il ministro Calderoli ha spiegato che il testo “regola i rapporti tra Stato e Regione su questioni che toccano da vicino la vita delle persone”. A fare da priorità sono soprattutto la protezione civile e la sanità. Il presidente Zaia ha sottolineato come questa sia “un’occasione per dimostrare che il Veneto può gestire meglio risorse ed emergenze”.
Le questioni legate alle professioni e alla previdenza integrativa sono state affrontate con cura, soprattutto dal punto di vista tecnico. “Abbiamo lavorato a lungo con i nostri uffici per assicurarci che la pre-intesa sia solida dal punto di vista giuridico”, ha aggiunto Calderoli. Il testo, lungo una ventina di pagine, definisce i principi generali e lascia ai decreti futuri il compito di dettagliare le competenze.
Verso l’autonomia differenziata
La firma arriva dopo mesi di trattative tra il ministero e la Regione Veneto. L’obiettivo è chiaro: mettere in pratica l’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, che permette alle Regioni a statuto ordinario di ottenere forme particolari di autonomia su alcune materie. “Non è una corsa solitaria – ha precisato Zaia – ma un percorso previsto dalla Carta”.
Calderoli ha ricordato che “questa pre-intesa non è un traguardo, ma l’inizio di una nuova fase”. Nei prossimi mesi il testo passerà al Consiglio dei ministri e poi al Parlamento. Solo dopo, con i decreti attuativi, si potrà parlare di nuove competenze regionali operative.
Reazioni politiche e commenti
La notizia della firma ha subito acceso il dibattito politico. Dal centrodestra arrivano parole di soddisfazione: “Un passo avanti per un federalismo responsabile”, ha detto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. L’opposizione invece è più cauta. La deputata Dem Debora Serracchiani ha avvertito che “l’autonomia va costruita senza creare disparità tra Regioni”.
Nel pomeriggio, in piazza San Marco, alcuni cittadini si sono fermati a commentare davanti ai bar storici. “Speriamo che la sanità migliori davvero”, ha detto un pensionato di Mestre. Una giovane infermiera ha espresso dubbi: “Vedremo se davvero cambierà qualcosa nella vita di tutti i giorni”.
I prossimi passi
Ora la pre-intesa sarà inviata a Roma. Il governo dovrà verificare che il testo rispetti la Costituzione e garantisca i livelli essenziali di assistenza in tutto il Paese. “Nessuno vuole dividere l’Italia”, ha assicurato Calderoli a Palazzo Balbi, “ma dare risposte più rapide ed efficaci ai cittadini”.
L’autonomia differenziata resta comunque un tema caldo e al centro di discussioni politiche. In Regione si respira una certa prudenza: “Abbiamo fatto un passo avanti, ma la strada è ancora lunga”, ha detto un funzionario. I tempi per l’approvazione definitiva non saranno brevi: secondo fonti ministeriali, serviranno almeno sei mesi.
Un segnale chiaro dal Veneto
La scelta di firmare proprio a Venezia non è casuale. Il Veneto è stata tra le prime Regioni a chiedere più poteri dopo il referendum consultivo del 2017. “Oggi raccogliamo i frutti di quel voto”, ha ricordato Zaia davanti ai giornalisti. Sullo sfondo resta il dibattito nazionale su come bilanciare autonomia e solidarietà.
Per ora, la firma tra Calderoli e Zaia apre un nuovo capitolo nel rapporto tra Stato e Regioni. Un capitolo da scrivere ancora nei dettagli, ma che – nelle intenzioni di chi c’è dietro – punta a portare l’amministrazione più vicino ai veneti.
