Giappone: un anno da incubo con il record di attacchi di orsi
Giappone: un anno da incubo con il record di attacchi di orsi
Tokyo, 18 novembre 2025 – Il Giappone sta vivendo il più pesante aumento di aggressioni da parte degli orsi degli ultimi dieci anni. Tra aprile e la fine di ottobre, secondo il ministero dell’Ambiente, sono state registrate 196 vittime tra feriti e deceduti in 21 delle 47 prefetture del Paese. Un bilancio che non si vedeva dal 2006, anno in cui sono iniziate le rilevazioni sistematiche. Solo a ottobre, si contano 88 persone attaccate in 77 episodi distinti, superando il record mensile dello scorso anno.
Allarme orsi: i numeri e le zone più colpite
Negli ultimi mesi il fenomeno ha preso proporzioni preoccupanti, soprattutto nella prefettura di Akita, con 56 casi registrati. Seguono Iwate (34), Fukushima (20), Nagano (15) e Niigata (13). Il dato più inquietante è quello delle vittime: da aprile a ottobre sono morte 13 persone, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024. Solo a ottobre si sono contati sette decessi. “La situazione è fuori controllo in alcune aree rurali”, ha ammesso un funzionario di Akita, raccontando che gli orsi si avvicinano sempre più spesso ai centri abitati.
Novembre non dà tregua: orsi anche in città
Anche novembre non ha portato sollievo. Le prime ricostruzioni delle autorità parlano di almeno 27 nuove aggressioni dall’inizio del mese, con una vittima confermata. In alcune città del nord, come Odate e Morioka, gli orsi sono stati avvistati vicino a scuole e supermercati. “Abbiamo dovuto chiudere temporaneamente alcuni parchi pubblici”, ha spiegato il sindaco di Odate, Kenji Sato. La popolazione è stata invitata a evitare le zone boschive nelle prime ore del mattino e al tramonto, quando gli animali sono più attivi.
Perché gli orsi attaccano di più? Clima, cibo e città
Gli esperti del ministero dell’Ambiente spiegano che l’aumento degli attacchi nasce da diversi fattori insieme. La scarsità di ghiande e bacche nei boschi, dovuta a condizioni climatiche anomale, spinge gli orsi a cercare cibo vicino alle case. “Il cambiamento delle temperature ha ridotto le risorse naturali”, dice il biologo Hiroshi Tanaka dell’Università di Tokyo. Anche l’espansione urbana verso le montagne rende più frequenti gli incontri tra uomini e animali selvatici.
Le contromisure del governo: armi e nuove regole
Di fronte all’emergenza, a settembre il governo ha rivisto la legge sulla protezione e gestione della fauna selvatica. Ora si può usare l’arma da fuoco anche in città, ma solo in casi precisi e sotto stretto controllo delle autorità locali. Da ottobre a oggi, questa misura è stata applicata 24 volte in nove prefetture, tra cui Hokkaido, l’isola più a nord del Paese. “Non è stata una scelta facile”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Shunichi Suzuki. “Ma la priorità è la sicurezza delle persone”.
Reazioni contrastanti e cosa ci aspetta
La gente è divisa. Chi abita nelle zone più colpite chiede interventi più duri, altri invece si preoccupano per gli orsi. “Non vogliamo sterminarli, ma non possiamo vivere con la paura”, ha detto una donna di Akita durante un’assemblea pubblica. Intanto le autorità raccomandano prudenza: non lasciare rifiuti all’aperto, segnalare ogni avvistamento e seguire le indicazioni delle forze dell’ordine.
Gli esperti avvertono che il problema potrebbe continuare anche nei prossimi mesi, se le condizioni ambientali non migliorano. Solo allora si capirà se le nuove misure basteranno a riportare la situazione sotto controllo. Nel frattempo, in Giappone cresce la preoccupazione per una convivenza sempre più difficile tra uomo e natura.
