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Onu approva risoluzione storica su Gaza: il sì di Trump cambia le carte in tavola

Onu approva risoluzione storica su Gaza: il sì di Trump cambia le carte in tavola

Onu approva risoluzione storica su Gaza: il sì di Trump cambia le carte in tavola

New York, 18 novembre 2025 – Donald Trump non ha nascosto la sua soddisfazione appena pochi minuti dopo il voto che ha visto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvare la risoluzione statunitense su Gaza e dare vita al nuovo Board of Peace. L’annuncio è arrivato con un post su Truth Social alle 22.15 ora italiana, proprio mentre la notizia rimbalzava tra le principali agenzie internazionali.

Consiglio di Sicurezza, il voto e la reazione di Trump

La riunione si è tenuta nella sede dell’Onu a New York, in una sala affollata di delegati e osservatori. La risoluzione, presentata dagli Stati Uniti e appoggiata da una maggioranza trasversale, ha passato il turno con 13 voti a favore, un’astensione e un solo voto contrario. Le discussioni sono durate più di tre ore, con momenti di tensione e scambi accesi. Il risultato ufficiale è arrivato solo dopo le 16 locali.

Trump ha seguito tutto da Mar-a-Lago e ha subito commentato con un messaggio diretto: “Congratulazioni al mondo per l’incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Ha sottolineato che il nuovo organismo sarà “presieduto da me e includerà i leader più potenti e rispettati del mondo”. Parole che hanno subito scatenato il dibattito tra esperti e osservatori.

Board of Peace: chi c’è e cosa vuole fare

Dal testo della risoluzione emerge che il Board of Peace sarà formato da un gruppo ristretto di capi di Stato e di governo, scelti tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza e alcune figure di rilievo della diplomazia internazionale. La guida affidata a Trump è una novità assoluta per le Nazioni Unite, che finora avevano sempre preferito una leadership collegiale nei principali organismi di mediazione.

L’obiettivo è chiaro: “favorire la stabilità e la pace duratura in zone di crisi”, partendo dal Medio Oriente e dalla Striscia di Gaza. “Questa sarà ricordata come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite”, ha aggiunto Trump nel suo post, lasciando intendere che il Board potrebbe intervenire anche in altri conflitti.

Reazioni dal mondo e prime incertezze

La decisione dell’Onu ha diviso le opinioni. Da Parigi, il presidente Emmanuel Macron l’ha definita “un passo importante verso una soluzione condivisa”. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha parlato di “cauto ottimismo”, ma ha chiesto “garanzie sull’imparzialità del nuovo organismo”. In Israele, il premier Yair Lapid ha accolto positivamente la risoluzione, vedendola come “un’opportunità per rilanciare il dialogo”. Dall’Autorità Palestinese invece sono arrivate richieste di chiarimenti sui reali poteri del Board.

Alcuni diplomatici europei hanno espresso dubbi sulla presidenza Trump. “Serve equilibrio, non personalismi”, ha confidato un ambasciatore dell’Unione Europea che ha preferito restare anonimo. Anche tra i membri non permanenti del Consiglio ci sono state perplessità: almeno due delegazioni, secondo fonti interne, hanno chiesto garanzie sulla rotazione della leadership.

Gaza al centro: cosa cambia davvero

La risoluzione prevede l’invio immediato di una missione esplorativa nella Striscia di Gaza, con il compito di valutare le condizioni umanitarie e proporre un piano per il cessate il fuoco. Il Board of Peace dovrà coordinare gli sforzi tra le parti coinvolte, lavorando a stretto contatto con le agenzie Onu già presenti sul campo. Il segretario generale António Guterres ha detto che “la priorità resta la protezione dei civili e l’accesso agli aiuti”.

Ancora non si conoscono i nomi degli altri membri del Board né i dettagli della missione. Fonti diplomatiche statunitensi confermano però che i primi incontri sono previsti entro la fine della settimana a Ginevra.

Un precedente senza precedenti all’Onu

“Un momento di vera portata storica”, così lo ha definito Trump. Ma nei corridoi del Palazzo di Vetro si respira prudenza. Mai prima d’ora un ex presidente americano ha avuto un ruolo operativo così centrale in un organismo Onu. Solo nelle prossime settimane si potrà capire se il Board of Peace sarà davvero in grado di incidere sulle crisi globali.

Per ora resta l’immagine di una giornata intensa a New York: delegati che si stringono la mano, telefoni che non smettono di squillare e un post su Truth Social che promette “ulteriore pace in tutto il mondo”.