Salvini: serve chiarezza sul futuro, ma i fondi sono già garantiti
Salvini: serve chiarezza sul futuro, ma i fondi sono già garantiti
Belluno, 18 novembre 2025 – Matteo Salvini, segretario della Lega e vicepremier, ha commentato oggi a Belluno le ultime decisioni del Consiglio Supremo di Difesa sugli aiuti all’Ucraina, ribadendo la posizione del suo partito: “Noi abbiamo sempre votato tutti gli aiuti possibili e immaginabili per l’Ucraina. Quello che il Consiglio di Difesa ha deciso ieri riguarda solo gli aiuti già approvati. Per il futuro, la Lega chiede chiarezza”. Le sue parole sono arrivate poco dopo le 11, durante un sopralluogo in centro, davanti a una piccola folla composta da amministratori locali e cittadini.
Lega: basta incertezze sugli aiuti all’Ucraina
Il tema degli aiuti militari e umanitari all’Ucraina resta al centro del dibattito politico italiano. Salvini ha sottolineato che la Lega ha sempre sostenuto le misure già approvate dal governo e dal Parlamento. “Abbiamo sempre fatto la nostra parte”, ha detto il vicepremier, “ma ora serve chiarezza sulle prossime mosse”. Il riferimento è alle nuove richieste di supporto da parte di Kiev e alle pressioni internazionali, soprattutto da Stati Uniti e partner europei, per mantenere alto il livello di sostegno.
Il Consiglio Supremo di Difesa conferma gli aiuti già decisi
Ieri al Quirinale, sotto la presidenza di Sergio Mattarella, il Consiglio Supremo di Difesa ha ribadito l’impegno dell’Italia sugli aiuti già deliberati. Fonti della Presidenza della Repubblica hanno chiarito che si tratta di forniture militari e assistenza logistica già approvate nei mesi scorsi. Nessun nuovo pacchetto è stato varato nella riunione di ieri. Il premier Giorgia Meloni, presente all’incontro con i ministri competenti, ha sottolineato la necessità di “coordinarsi con gli alleati” e di “valutare con attenzione ogni passo successivo”.
Chiarezza sulle prossime mosse, la richiesta della Lega
Interrogato dai giornalisti, Salvini ha ribadito che la Lega non vuole bloccare gli aiuti già previsti, ma chiede trasparenza sulle decisioni future. “Non è questione di dire sì o no a prescindere”, ha spiegato, “ma di capire quali saranno le conseguenze per l’Italia e per l’Europa”. Il leader leghista ha poi ricordato le difficoltà economiche di tante famiglie italiane, mettendo in relazione gli aiuti internazionali con le priorità interne: “Ogni euro speso fuori dai confini italiani deve essere spiegato bene agli italiani”.
Gli scenari internazionali e le pressioni degli alleati
La questione degli aiuti all’Ucraina è tornata al centro dell’agenda europea, dopo i recenti sviluppi sul fronte orientale. Fonti diplomatiche raccontano che Kiev ha chiesto un aumento delle forniture militari per fronteggiare l’intensificarsi delle operazioni russe nelle regioni di Kharkiv e Zaporizhzhia. Gli Stati Uniti, tramite il segretario di Stato Antony Blinken, hanno invitato i partner europei a “non abbassare la guardia”. In questo quadro, l’Italia deve trovare un equilibrio tra le richieste esterne e le sensibilità interne.
Centrodestra diviso, opposizione all’attacco
Nella maggioranza la posizione della Lega è seguita con attenzione. Forza Italia, per voce del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha confermato il sostegno “senza tentennamenti” all’Ucraina. Fratelli d’Italia si mantiene sulla stessa linea del premier Meloni: “Serve responsabilità e unità”, ha detto un esponente di governo che ha preferito restare anonimo. Sul fronte opposto, l’opposizione non perde tempo: Elly Schlein (PD) ha parlato di “ambiguità” nella politica estera della maggioranza.
Governo al lavoro, si attende il prossimo passo
Nei prossimi giorni il governo tornerà a discutere della questione. Una nuova riunione del Consiglio dei ministri è prevista entro la settimana. Salvini ha assicurato che la Lega porterà le sue richieste “in modo costruttivo”, ma non esclude un dibattito acceso in Parlamento. Sullo sfondo resta il nodo delle risorse: dati del Ministero della Difesa mostrano che l’Italia ha già stanziato oltre 1 miliardo di euro in aiuti militari e civili dall’inizio del conflitto.
Nel frattempo, in piazza dei Martiri a Belluno, qualche passante si è fermato ad ascoltare il vicepremier. Un uomo anziano scuoteva la testa: “Bisogna pensare anche a noi”, mormorava. Un ragazzo più giovane chiedeva invece più fermezza contro Mosca. Segno che il tema resta caldo, anche lontano dai palazzi di Roma.
