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Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l’economia italiana?

Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l'economia italiana?

Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l'economia italiana?

Milano, 18 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha iniziato la giornata in rialzo, toccando i 75 punti base contro i 73 della chiusura di ieri. Un aumento contenuto, ma che non sfugge all’attenzione di chi segue i mercati finanziari, soprattutto dopo le ultime oscillazioni sui titoli di Stato europei. Il rendimento del Btp decennale italiano si è portato al 3,45%, leggermente sopra il 3,44% di ieri. Anche il titolo tedesco a dieci anni ha visto il suo rendimento salire, arrivando al 2,69%.

Spread Btp-Bund in salita: cosa dicono i mercati

La mattinata a Piazza Affari è partita con un clima di prudenza. Lo spread, cioè la differenza tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, resta un termometro fondamentale per capire come gli investitori vedono il rischio legato all’Italia. “Il movimento di oggi non è grande, ma riflette un clima di incertezza che si sente nei mercati”, ha spiegato un trader di una banca milanese poco dopo l’apertura, intorno alle 9:15.

Dietro questa lieve risalita ci sono diversi motivi, secondo gli operatori. Da un lato ci sono i nodi interni, come il dibattito sulla manovra economica italiana; dall’altro, le attese sulle mosse della Banca Centrale Europea. “Gli investitori stanno seguendo da vicino i dati economici e le parole dei membri della BCE”, ha aggiunto la stessa fonte.

Rendimenti in crescita: perché preoccupa l’Italia

Il rendimento del Btp decennale al 3,45% resta in una zona che gli esperti ritengono ancora gestibile, ma l’aumento non passa inosservato. “Quando i rendimenti salgono, aumentano anche i costi per pagare il debito pubblico”, ha spiegato un economista della Bocconi. In pratica, ogni decimale in più significa milioni di euro in più che lo Stato deve versare agli investitori.

Il confronto con il Bund tedesco, che fa da riferimento nell’area euro, è sempre sotto i riflettori. Il rendimento tedesco è salito al 2,69%, segno che anche la Germania vive una certa volatilità, ma meno marcata rispetto all’Italia. “Il differenziale è ancora sotto controllo, ma bisogna vedere come andranno le cose nelle prossime settimane”, ha commentato un gestore di fondi obbligazionari.

Reazioni a Milano e cosa aspettarsi

Nelle sale operative della città si respira prudenza. “Non ci sono segnali di tensione forte, ma il mercato resta attento a ogni novità politica o economica”, ha raccontato un analista finanziario di una società d’investimento internazionale. A oggi, la giornata dovrebbe scorrere senza scossoni, a meno che i dati economici attesi nel pomeriggio non riservino sorprese.

Tutti hanno gli occhi puntati anche sulle prossime aste di titoli di Stato italiani. “La domanda è ancora buona, ma gli investitori chiedono un premio per il rischio”, ha detto un funzionario del Tesoro. In questo scenario, il governo segue con attenzione l’andamento dello spread e dei rendimenti, ben consapevole che un rialzo troppo veloce potrebbe complicare la gestione dei conti pubblici.

Il quadro europeo e le influenze internazionali

Il movimento dello spread non riguarda solo l’Italia. In questi giorni, diversi Paesi dell’area euro stanno vedendo oscillare i rendimenti dei loro titoli di Stato. “C’è una certa instabilità legata alle aspettative sui tassi d’interesse”, ha osservato un economista di Bruxelles. La BCE, infatti, nelle ultime settimane ha fatto capire che prenderà decisioni sui tassi con molta cautela, valutando con attenzione i dati sull’inflazione e sulla crescita.

Intanto, i mercati restano sensibili anche agli sviluppi geopolitici e alle tensioni commerciali nel mondo. “Basta una notizia per far muovere tutto in pochi minuti”, ha ammesso un operatore della City di Londra.

In conclusione: uno scenario da tenere d’occhio

In sintesi, la giornata si è aperta con uno spread Btp-Bund in leggero aumento e rendimenti in crescita, sia per l’Italia che per la Germania. Gli operatori invitano a non abbassare la guardia e ricordano che la situazione resta molto fluida. Solo nelle prossime settimane si capirà se si tratta di un passaggio passeggero o dell’inizio di un nuovo periodo di tensione sui mercati obbligazionari europei.