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Toscana: temperature estreme fino a 38°C entro il 2050, allerta da uno studio Axa

Toscana: temperature estreme fino a 38°C entro il 2050, allerta da uno studio Axa

Toscana: temperature estreme fino a 38°C entro il 2050, allerta da uno studio Axa

Lucca, 18 novembre 2025 – Temperature che sfiorano i 38°C, scarsità d’acqua e alluvioni sempre più frequenti. È questo il quadro che aspetta la Toscana entro il 2050, secondo uno studio presentato oggi a Lucca, nella sede di Confindustria Toscana Nord. L’analisi, firmata da Axa Climate e svelata durante l’incontro “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio”, mette in fila numeri e scenari che mettono in allarme amministratori, imprese e cittadini. L’evento, sostenuto da Ania, Comune di Lucca e Regione Toscana, arriva in città dopo aver toccato Senigallia, Cervia, Treviso, Varese e Torino.

Caldo record in arrivo: la Toscana si prepara a temperature mai viste

Il team di oltre venti esperti di Axa Climate, tra climatologi e data scientist, prevede per la regione un futuro di temperature in costante aumento. Oggi, la media delle massime va dai 30 ai 34°C; nel 2050 si salirà tra i 34 e i 38°C, con punte più alte nelle zone centrali. Nel rapporto si legge che “a Lucca le temperature percepite all’ombra potrebbero toccare i 46,5°C”. A Firenze si parla addirittura di 50°C percepiti e di almeno 14 giorni in più l’anno con valori sopra i 35°C.

Le ondate di calore non risparmieranno nessuna provincia. Gli esperti stimano che ogni 5-10 anni si potranno avere periodi di 20 giorni di fila con massime intorno ai 38°C. Nei casi più estremi, si potrebbe arrivare a 41°C per oltre due mesi. “Numeri mai visti prima”, ha commentato uno degli analisti durante l’incontro.

Piogge intense e allagamenti: infrastrutture sempre più sotto stress

Non è solo il caldo a preoccupare. Il clima che cambia porta con sé il rischio di alluvioni più frequenti. Un assaggio lo abbiamo avuto a marzo, quando in 24 ore tra Livorno, Pisa e Firenze è caduta pioggia pari al 300% della media mensile. I danni si sono fatti sentire nell’industria, nell’agricoltura e nel turismo.

Le aree più a rischio? Lo studio indica i quartieri di Sant’Angelo in Campo e la zona a nord del fiume Serchio, dove l’acqua potrebbe alzarsi tra i 50 e i 150 centimetri. Alcuni tratti autostradali, come l’A11 e l’E76 tra Pisa e Firenze, potrebbero trovarsi sommersi da oltre 4 metri d’acqua. “Le infrastrutture chiave della regione sono sotto pressione”, si legge nel rapporto, che sottolinea come le arterie principali siano vitali per l’economia toscana.

Acqua sempre più scarsa: il rischio stress idrico

Un’altra emergenza riguarda lo stress idrico. Nella parte nord della Toscana, l’uso dell’acqua potrebbe arrivare a coprire quasi l’80% delle risorse disponibili entro il 2050. Nelle zone già oggi critiche, la percentuale passerà dal 86% a un allarmante 132%. Un campanello d’allarme per amministratori locali e agricoltori.

Il pericolo di frane è destinato a crescere. “Nel 2050 dovremo fare i conti con un impatto molto più grave sulle persone e sulle infrastrutture”, ha spiegato uno degli esperti presenti a Lucca.

Come difendersi: le mosse sul tavolo

Durante l’incontro, il gruppo assicurativo ha illustrato alcune strade per ridurre e gestire i rischi legati al clima: dalla revisione dei piani di emergenza alla continuità operativa, fino all’adeguamento delle infrastrutture. Tra gli strumenti presentati c’è la piattaforma Altitude, creata da Axa Altitude per valutare i rischi climatici e la biodiversità nelle aziende.

Sul fronte delle leggi, Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, ha ricordato che la nuova normativa obbliga le imprese a stipulare polizze contro le calamità naturali. “Siamo quasi al traguardo: grandi e medie aziende sono già assicurate, mentre le piccole hanno tempo fino al 31 dicembre 2025”, ha detto Guidoni. “Speriamo che tutte capiscano il valore di queste coperture”.

Serve consapevolezza e lavoro di squadra

Letizia D’Abbondanza, responsabile della comunicazione esterna del Gruppo Axa Italia, ha sottolineato l’importanza di “aumentare la consapevolezza sui rischi climatici” e di spingere per collaborazioni tra pubblico e privato. “Il cambiamento climatico è il rischio che più preoccupa in tutto il mondo, secondo il nostro Future Risks Report”, ha spiegato. “Serve agire subito, insieme”.

La tappa di Lucca segna un passaggio importante nel cammino di Axa per sensibilizzare imprese e comunità in tutta Italia. L’obiettivo è chiaro: prepararsi a un futuro che, dati alla mano, non si può più ignorare.