Zelensky in Turchia: un passo decisivo per intensificare i negoziati
Zelensky in Turchia: un passo decisivo per intensificare i negoziati
Istanbul, 18 novembre 2025 – Domani Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, sarà in Turchia per una visita ufficiale con un obiettivo chiaro: spingere la diplomazia e cercare una via d’uscita al conflitto che da più di tre anni devasta il suo Paese. La notizia, arrivata nelle prime ore di oggi dai media di Kiev, arriva in un momento in cui la guerra tra Ucraina e Russia sembra bloccata, mentre la comunità internazionale prova nuove strade.
Zelensky in Turchia: la priorità è mettere fine alla guerra
Nel messaggio pubblicato ieri sera su Telegram, Zelensky ha anticipato che la delegazione ucraina ha già preparato delle proposte concrete da presentare ai partner turchi e internazionali. “Ci stiamo preparando a intensificare i negoziati – ha scritto – e abbiamo delle soluzioni da proporre. Portare a termine la guerra è la priorità assoluta per l’Ucraina”. Parole che segnano un chiaro tentativo di riaprire il dialogo, dopo settimane di nuovi scontri sul fronte orientale e sotto la crescente pressione sulle città ucraine.
La scelta della Turchia non è casuale. Ankara, guidata da Recep Tayyip Erdogan, ha giocato un ruolo di mediazione negli ultimi mesi, ospitando incontri riservati e tavoli tecnici. Fonti diplomatiche turche, contattate stamattina, confermano che tra i temi dei colloqui ci saranno anche gli scambi di prigionieri e la ripresa di alcune relazioni economiche tra Kiev e Mosca, almeno per settori considerati “non sensibili”.
Guerra ferma, ma la diplomazia non si ferma
La visita di Zelensky arriva mentre sul campo la situazione resta bloccata. Secondo l’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW), nelle ultime settimane i fronti si sono spostati di pochi chilometri, con pesanti perdite da entrambe le parti. A Kiev, negli ultimi due giorni, si sono susseguiti incontri tra i vertici militari e i rappresentanti dei principali alleati: Stati Uniti, Germania e Francia hanno ribadito il loro sostegno, ma senza novità importanti sul piano militare.
Nel frattempo, la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto. L’ONU segnala oltre 10mila civili uccisi dall’inizio della guerra e più di 6 milioni di persone sfollate dentro o fuori l’Ucraina. In questo scenario, la ripresa dei negoziati resta una delle poche strade possibili per evitare un peggioramento della crisi umanitaria.
Scambi di prigionieri e dossier economici sul tavolo
Uno dei nodi principali dell’incontro sarà proprio il tema degli scambi di prigionieri. Zelensky lo ha ribadito nel suo messaggio: “Stiamo lavorando per riprendere gli scambi e far tornare i prigionieri a casa”. Fonti vicine al governo ucraino parlano di almeno 2.000 soldati e civili detenuti dalle forze russe o dalle autorità separatiste nelle zone occupate. La Turchia, già protagonista in passato di operazioni simili, potrebbe fare da mediatrice per un nuovo accordo.
Non solo. Sul tavolo ci sono anche questioni economiche: dal riavvio dei corridoi commerciali nel Mar Nero, bloccati dall’ultima escalation, fino alla gestione delle infrastrutture energetiche danneggiate dai bombardamenti. Ankara punta a rafforzare il suo ruolo di ponte tra Est e Ovest, offrendo garanzie a Kiev e Mosca su dossier chiave.
Reazioni dal mondo e cosa ci aspetta
La comunità internazionale segue con attenzione la missione di Zelensky in Turchia. Da Bruxelles, il portavoce della Commissione europea ha espresso “apprezzamento per ogni sforzo volto a riaprire il dialogo”, mentre dalla Casa Bianca hanno ribadito che “la diplomazia resta l’unica strada per una pace duratura”. Dal Cremlino, invece, nessuna reazione ufficiale, almeno fino al primo pomeriggio.
Resta da vedere se questa iniziativa porterà a qualcosa di concreto o sarà l’ennesimo tentativo destinato a scontrarsi con la dura realtà del conflitto. Per ora, come ha confidato un funzionario ucraino ieri sera davanti alla presidenza a Kiev, “l’importante è non smettere mai di cercare una via d’uscita”. Domani, a Istanbul, si proverà ancora una volta a trovare uno spiraglio.
