Frederiksen: una sconfitta che supera le nostre peggiori previsioni
Frederiksen: una sconfitta che supera le nostre peggiori previsioni
Copenaghen, 19 novembre 2025 – Ieri sera, davanti alle telecamere della DR, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha ammesso che il crollo di consensi per i socialdemocratici è stato “più forte del previsto”. Il risultato delle elezioni regionali e comunali ha lasciato il partito sotto shock: per la prima volta dal 1938, i socialdemocratici perdono il controllo di Copenaghen. Una sconfitta storica, che apre la strada a nuove alleanze e a una profonda riflessione interna sulle cause di questo tracollo.
Crollo a Copenaghen: i socialdemocratici perdono la capitale
I numeri non lasciano spazio a dubbi: nella capitale, i socialdemocratici hanno raccolto solo il 12,7% dei voti. Molto distanti dalla Lista dell’Unità (formazione rosso-verde) che ha conquistato il 22,1%, e dal Partito Popolare Socialista, arrivato al 17,9%. Un tonfo che ha sorpreso anche gli stessi dirigenti del partito. “Sapevamo che avremmo perso, ma non così tanto. Serve capire cosa è andato storto”, ha detto Frederiksen, indicando come cause principali l’aumento dei prezzi dei beni alimentari e il divario crescente tra città e campagne.
La candidata sindaca dei socialdemocratici, Pernille Rosenkrantz-Theil, ex ministra dell’istruzione, ha lasciato il governo per tentare la scalata a sindaco di Copenaghen. “Abbiamo perso qui, ed è un vero colpo”, ha ammesso ai giornalisti. “Ma se dovevamo cadere, almeno l’abbiamo fatto combattendo fino all’ultimo voto”.
Venstre sorpassa i socialdemocratici: nuovo scenario nei comuni
Il colpo non riguarda solo Copenaghen. In tutto il Paese, il partito di Frederiksen ha perso molti sindaci. Il partito liberale Venstre, oggi alleato di governo, ha superato i socialdemocratici nel numero di primi cittadini eletti. A meno di un anno dalle elezioni nazionali previste entro ottobre 2026, questa svolta potrebbe ridisegnare gli equilibri politici a livello centrale.
Gli esperti spiegano che hanno vinto i partiti che hanno saputo meglio interpretare le preoccupazioni legate al caro vita e alle disuguaglianze tra territori. “Il voto mostra una crescente insoddisfazione soprattutto nelle campagne e nei quartieri popolari delle città”, ha detto il politologo Kasper Møller Hansen dell’Università di Copenaghen.
Nuove alleanze a Copenaghen: socialdemocratici fuori dai giochi
Intanto nella capitale si sta lavorando per formare una nuova maggioranza in consiglio comunale. Ma i socialdemocratici non sono stati nemmeno invitati ai tavoli delle trattative, secondo la stampa locale. Un segnale chiaro: dopo decenni di dominio, le altre forze di sinistra vogliono voltare pagina.
La Lista dell’Unità e il Partito Popolare Socialista dovranno trovare un accordo su temi caldi come casa, trasporti e ambiente. I socialdemocratici, invece, sono chiamati a una riflessione profonda sulle strategie e sul rapporto con gli elettori urbani.
Prezzi alle stelle e divari territoriali: le ragioni del disastro
Frederiksen non ha nascosto le difficoltà degli ultimi mesi. L’aumento dei prezzi dei generi alimentari – con un’inflazione che ha superato il 4% nell’ultimo anno – e la sensazione di un divario sempre più ampio tra città e campagna hanno fatto perdere fiducia in un partito da sempre legato al welfare e alla solidarietà sociale.
“Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato”, ha confidato un dirigente socialdemocratico fuori dai seggi di Frederiksberg poco dopo la chiusura delle urne. “Forse abbiamo dato troppo per scontato il sostegno delle periferie urbane”.
Verso le politiche: scenari incerti e sfide aperte
Ora la batosta delle amministrative potrebbe pesare sulla tenuta della maggioranza in Parlamento. Pur restando alleati, Venstre potrebbe alzare il tiro sulle richieste per la prossima legge finanziaria. Nei corridoi del Folketing si parla già di possibili rimpasti o cambi di strategia nel governo.
Per Frederiksen si apre un momento delicato. “Dobbiamo capire le cause della sconfitta”, ha detto la premier davanti alle telecamere poco dopo mezzanotte. Solo allora si capirà se si tratta di una battuta d’arresto passeggera o dell’inizio di una nuova stagione per la Danimarca.
