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Il calo del prezzo del gas: ora a 31,20 euro al megawattora

Il calo del prezzo del gas: ora a 31,20 euro al megawattora

Il calo del prezzo del gas: ora a 31,20 euro al megawattora

Milano, 19 novembre 2025 – Il prezzo del gas ha iniziato la giornata in leggero calo. Sulla piazza di Amsterdam, le contrattazioni hanno segnato un -1,4% rispetto alla chiusura di ieri, portando il valore a 31,20 euro al megawattora. Fin dal mattino, gli operatori hanno spiegato che questo trend riflette le preoccupazioni per l’andamento dell’economia globale e le attese sulle condizioni meteo delle prossime settimane.

Gas in calo ad Amsterdam: i dati della mattina

Alle 9.30, nella sala contrattazioni dell’ICE Endex di Amsterdam, il tabellone mostrava già un calo rispetto a lunedì. Un operatore presente ha raccontato: “Si sente una certa prudenza. Il mercato guarda con attenzione alle previsioni del tempo e ai dati che arrivano da Stati Uniti e Cina”. Il prezzo a 31,20 euro/MWh segna un rallentamento dopo settimane di oscillazioni più forti.

Gli analisti di Refinitiv sottolineano che la domanda europea resta sotto controllo, grazie a temperature ancora miti per il periodo e a scorte di gas più alte della media degli ultimi cinque anni. “Non ci sono segnali di tensione immediata”, ha spiegato un trader londinese. Ma la volatilità è sempre dietro l’angolo: basta una perturbazione o una notizia geopolitica per far cambiare rotta al mercato.

Clima ed economia: cosa pesa sulla discesa dei prezzi

Il calo del prezzo del gas è legato soprattutto al meteo favorevole. Le previsioni per la seconda metà di novembre mostrano temperature sopra la media in gran parte dell’Europa occidentale, con meno pressione sulla domanda di riscaldamento. “Se il freddo tarda ad arrivare, potremmo vedere altri ribassi”, ha detto un analista di Energy Aspects.

Sul fronte economico, pesano i segnali di rallentamento che arrivano dalla Cina e le incertezze sulle mosse della Federal Reserve. Gli investitori temono che una crescita più debole porti a una domanda energetica meno sostenuta nei prossimi mesi. “Il mercato segue ogni dato e reagisce subito a segnali di debolezza”, ha commentato un gestore milanese.

Stoccaggi pieni e forniture regolari: il quadro europeo

Un punto fermo per i prezzi è dato dagli stoccaggi europei, che secondo Gas Infrastructure Europe sono pieni oltre il 97%. Una situazione che dà tranquillità agli operatori, almeno per ora. “Siamo messi meglio rispetto agli anni passati”, ha ammesso un funzionario del Ministero dell’Ambiente italiano.

Le forniture dalla Norvegia e dal Nord Africa restano stabili, mentre i flussi di gas naturale liquefatto (GNL) continuano a garantire l’offerta. Solo interruzioni improvvise o crisi geopolitiche potrebbero scombinare questo equilibrio. Al momento, però, il mercato sembra viaggiare verso una fase di calma relativa.

Le prossime settimane: clima e geopolitica sotto la lente

Gli operatori mantengono la guardia alta. “Non si possono escludere sorprese”, ha detto un trader francese contattato poco dopo mezzogiorno. Un’ondata di freddo o nuove tensioni internazionali potrebbero riportare turbolenze nei mercati energetici europei. In particolare, si segue con attenzione il flusso del gas russo e le possibili conseguenze delle crisi in Medio Oriente.

Per ora, però, la parola d’ordine resta prudenza. Il prezzo del gas ad Amsterdam – il principale punto di riferimento in Europa – si mantiene a livelli gestibili per famiglie e imprese. “La situazione è sotto controllo”, ha concluso un portavoce dell’Associazione Italiana Energia, “ma il settore sa bene quanto sia fragile questo equilibrio”.

In breve, la giornata si apre con un segnale di calma dai mercati, ma la partita resta aperta: clima e geopolitica continueranno a segnare il passo nelle settimane a venire.