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Ecosistema futuro: Giovannini svela la visione per un domani sostenibile

Ecosistema futuro: Giovannini svela la visione per un domani sostenibile

Ecosistema futuro: Giovannini svela la visione per un domani sostenibile

Roma, 20 novembre 2025 – Questa mattina, Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, ha svelato il progetto Ecosistema Futuro durante l’evento “Salute e benessere come priorità sociale”, che ha dato il via alla Social Sustainability Week al Palazzo dell’Informazione di Roma. Davanti a una platea di rappresentanti delle istituzioni e del terzo settore, Giovannini ha spiegato che l’iniziativa vuole mettere “il futuro al centro della riflessione culturale, politica e sociale del Paese”.

Ecosistema Futuro: la risposta italiana al Patto sul futuro delle Nazioni Unite

Giovannini ha poi spiegato che Ecosistema Futuro nasce come una costola di Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. L’obiettivo è tradurre in pratica il Patto sul futuro, il documento approvato dalle Nazioni Unite nel settembre 2024. “Il Patto chiede a ogni Paese di dotarsi di strumenti per prevedere in anticipo le conseguenze delle decisioni politiche e legislative sulle generazioni che verranno”, ha detto il direttore scientifico.

Il progetto si inserisce nella scia dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, di cui Asvis è il principale attuatore in Italia. “La vera sfida – ha aggiunto – è far sì che il futuro non resti un’idea vaga, ma diventi una priorità concreta nelle scelte di tutti i giorni”.

Costituzione e valutazione di impatto generazionale: un cambio di passo

Un passaggio centrale è stato dedicato alla modifica del 2022 dell’articolo 9 della Costituzione, che ora riconosce esplicitamente l’interesse delle future generazioni. “Questo ha già portato a risultati concreti”, ha sottolineato Giovannini. Tra questi, la nascita della Vig – valutazione di impatto generazionale – approvata dal Parlamento da poche settimane.

“Il provvedimento entrerà in vigore appena uscirà il decreto attuativo”, ha precisato. Con la Vig, tutte le nuove leggi dovranno passare al vaglio degli effetti sociali e ambientali. Inoltre, la legge stabilisce chiaramente che le norme devono promuovere l’equità tra generazioni.

Una rivoluzione culturale da non fermare sulla carta

Giovannini non ha nascosto il suo desiderio: “Non deve diventare solo un passaggio burocratico”. La combinazione tra la modifica costituzionale e la Vig rappresenta, secondo lui, un vero cambio di prospettiva. “Il Parlamento ha approvato un testo che obbliga il governo a una valutazione pubblica dei suoi atti rispetto al futuro dei giovani e delle generazioni che verranno”.

Durante l’evento, non sono mancati dubbi e scetticismi sul reale impatto di queste norme. Giovannini ha risposto con una dose di pragmatismo: “Solo se queste misure saranno messe in pratica davvero, potremo riguadagnare un po’ di fiducia, soprattutto tra i più giovani”. E ha aggiunto: “È fondamentale che chi governa abbia un’idea chiara del cammino da seguire e si sottoponga a un controllo pubblico sulle sue scelte”.

Società civile in campo: la sfida dei prossimi mesi

A chiudere l’intervento è arrivato un appello forte: “Sta a tutti noi sostenere il governo per far sì che questa rivoluzione parta davvero”. Un invito rivolto non solo alle istituzioni, ma anche alla società civile e alle associazioni impegnate nella sostenibilità.

Da quanto emerso nella mattinata romana, il vero nodo sarà tradurre la valutazione di impatto generazionale in azioni concrete e trasparenti. Solo così, hanno sottolineato alcuni relatori, si potrà parlare di un cambio reale nella gestione della cosa pubblica.

In attesa dei decreti attuativi e delle prime applicazioni della Vig, il dibattito resta aperto. Ma la strada indicata da Asvis e dal suo direttore sembra chiara: mettere il futuro al centro delle decisioni di oggi, con strumenti nuovi e una responsabilità condivisa.