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Fiamme e panico alla Cop30: evacuati i partecipanti all’evento internazionale

Fiamme e panico alla Cop30: evacuati i partecipanti all'evento internazionale

Fiamme e panico alla Cop30: evacuati i partecipanti all'evento internazionale

Belém, 20 novembre 2025 – Un allarme incendio ha interrotto stamattina i lavori della COP30 a Belém, in Brasile. Centinaia di delegati, funzionari e giornalisti sono stati costretti a evacuare di corsa i padiglioni. Tutto è iniziato intorno alle 10.15, quando un denso fumo è uscito da uno degli edifici principali del centro fieristico che ospita la conferenza Onu sul clima. Fortunatamente, al momento non si registrano feriti, secondo le prime informazioni degli organizzatori.

Fuga e tensione tra i padiglioni

L’allarme è scattato all’improvviso, proprio mentre dentro i padiglioni si svolgevano vari incontri tra delegazioni di diversi Paesi. “Abbiamo sentito un odore forte, poi sono partite le sirene e ci hanno fatto uscire subito”, racconta Marina Silva, ministra dell’Ambiente brasiliana, che si trovava in una delle sale conferenze. Tutti sono stati fatti spostare verso la green zone, dall’altra parte del complesso, dove hanno aspettato istruzioni.

Sul posto sono arrivati velocemente i vigili del fuoco di Belém, che hanno isolato l’area e iniziato a spegnere l’incendio. Alcuni testimoni hanno visto fiamme vicino a una zona tecnica accanto al padiglione 4, ma le cause del rogo sono ancora da capire. “Stiamo cercando di capire da dove è partito tutto, non escludiamo nessuna pista”, dice il comandante dei pompieri, Carlos Mendes.

Sospensione e caos nei lavori della COP30

L’incendio ha fermato temporaneamente i lavori della COP30, proprio nel giorno in cui si dovevano affrontare temi caldi come la deforestazione e la transizione energetica. Alcuni delegati europei, italiani e francesi, sono stati visti uscire in fretta, con documenti e computer sotto braccio. “All’inizio c’è stata confusione, ma la sicurezza ha gestito tutto bene”, racconta un funzionario della delegazione Ue.

Il portavoce Onu per la COP30, James O’Connor, ha rassicurato: “Tutti sono stati evacuati in sicurezza, nessuno è rimasto indietro o si è fatto male”. Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta per capire se ci sono state responsabilità e se sono state rispettate le norme antincendio nel centro fieristico.

Dubbi sulla sicurezza degli eventi internazionali

L’incidente ha riacceso le polemiche sulla sicurezza nelle grandi manifestazioni internazionali che si tengono in Brasile. Solo ieri, durante una sessione plenaria, alcuni delegati avevano segnalato problemi con l’aria condizionata e vie di fuga poco chiare. “Serve garantire che eventi di questa portata si svolgano in luoghi sicuri”, ha sottolineato la ministra Silva davanti alle telecamere.

Belém, alla foce del Rio delle Amazzoni, ospita per la prima volta una conferenza Onu sul clima così importante. L’organizzazione era stata seguita da vicino anche dal governo brasiliano, che aveva promesso “standard elevati di sicurezza e logistica”. Ma l’incendio di oggi mette in discussione alcune scelte fatte.

Ritorno alla normalità e indagini aperte

Dopo circa un’ora dall’evacuazione, le autorità hanno dato il via libera per tornare nelle aree non colpite dall’incendio. I lavori della COP30 sono ripresi nel primo pomeriggio, anche se alcune sessioni sono state rinviate per controlli extra. “La sicurezza resta la nostra priorità”, ha ribadito O’Connor.

Intanto i vigili del fuoco continuano a raccogliere prove per capire cosa abbia causato l’incendio. Secondo fonti interne, non si esclude un guasto elettrico. Le indagini andranno avanti nelle prossime ore, mentre Belém resta al centro dell’attenzione mondiale per come ha gestito l’emergenza.

La giornata si è chiusa senza feriti, ma l’episodio ha lasciato il segno tra i corridoi della conferenza. “Abbiamo avuto paura, ma ora vogliamo tornare a parlare di clima”, ha detto un giovane attivista brasiliano uscendo dalla green zone.