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Il messaggio di speranza del Papa da San Francesco per un mondo in crisi

Il messaggio di speranza del Papa da San Francesco per un mondo in crisi

Il messaggio di speranza del Papa da San Francesco per un mondo in crisi

Assisi, 20 novembre 2025 – Nel primo pomeriggio di oggi, Papa Francesco si è recato alla Basilica di San Francesco ad Assisi per un momento di raccoglimento sulla tomba del santo, a pochi mesi dagli 800 anni dalla sua morte. Un gesto carico di significato, che il Pontefice ha definito un segno di vicinanza e preparazione a una ricorrenza che coinvolge non solo la Chiesa, ma anche chi, in tempi difficili, cerca segni di speranza.

Papa Francesco in preghiera sulla tomba di San Francesco

Il Papa è arrivato poco dopo le 14.30. Ad attenderlo, nella penombra della cripta, c’erano il Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, e alcuni frati minori conventuali. Francesco si è fermato in silenzio davanti alla tomba di San Francesco, restando assorto per diversi minuti. Poi, con voce calma, ha detto poche parole: “È una benedizione poter essere qui oggi, in questo luogo sacro. Ci avviciniamo agli 800 anni dalla morte di San Francesco. Questo ci invita a prepararci per celebrare un santo grande, umile e povero, proprio mentre il mondo cerca segni di speranza”.

L’atmosfera era solenne ma senza clamore. Pochi presenti, nessun discorso ufficiale. Solo preghiera e silenzio. Un gesto che, come ha spiegato fra Moroni, “dimostra quanto San Francesco resti un punto di riferimento per chi desidera un mondo più giusto e fraterno”.

Verso l’ottocentesimo anniversario della morte di San Francesco

Il 3 ottobre 2026 segnerà gli 800 anni dalla morte del santo di Assisi. Un evento che la città e la comunità francescana stanno preparando da tempo. Le celebrazioni partiranno già nei primi mesi del prossimo anno, con eventi religiosi, culturali e sociali che coinvolgeranno non solo l’Umbria, ma anche altre regioni italiane e diversi Paesi europei.

Dal Sacro Convento fanno sapere che si aspettano pellegrini da tutto il mondo. “Stiamo lavorando – ha detto fra Moroni – perché il messaggio di pace e fraternità di Francesco arrivi ovunque, a credenti e non”. Con la sua visita, il Papa ha voluto mandare un messaggio chiaro: la memoria del santo non è solo storia, ma una sfida per il presente.

Un segnale per chi cerca speranza

Nel breve incontro con i frati, Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per le tante crisi che attraversano il pianeta. “Il mondo ha bisogno di segni di speranza”, ha ribadito più volte. La figura di San Francesco, con la sua scelta radicale di povertà e pace, resta un modello attuale, secondo il Pontefice.

“Abbiamo bisogno – ha detto – di uomini e donne capaci di ascoltare il grido dei poveri e della terra”. Parole che richiamano i temi dell’enciclica “Laudato si’”, ispirata proprio a San Francesco. Tra i presenti c’era anche una delegazione di giovani impegnati in progetti di ecologia integrale.

Reazioni e aspettative per le celebrazioni

La visita del Papa ha suscitato emozione tra gli abitanti di Assisi. In piazza San Francesco, qualche turista si è fermato a osservare il movimento insolito. “Non capita tutti i giorni di vedere il Papa qui”, ha commentato una signora di Perugia arrivata in mattinata. Anche il sindaco Stefania Proietti ha espresso gratitudine: “La presenza del Santo Padre ci sprona a continuare nel cammino di accoglienza e dialogo”.

Le celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di San Francesco si annunciano come uno degli appuntamenti religiosi più importanti del 2026. Il programma ufficiale sarà presentato nelle prossime settimane. Intanto, la visita di oggi del Papa ha già dato il tono: raccoglimento, memoria viva e uno sguardo rivolto al futuro.

San Francesco, tra passato e presente

A otto secoli dalla sua morte, la figura di San Francesco continua a parlare a credenti e non credenti. Il suo messaggio di fraternità universale resta attuale in un mondo diviso e segnato da conflitti. La visita del Papa ad Assisi – breve ma intensa – lo ha ricordato con forza: “Solo tornando all’essenziale possiamo ritrovare speranza”. Così ha concluso prima di lasciare la Basilica poco dopo le 15. Una giornata semplice, ma piena di significato per chi cerca ancora oggi un segno lungo il cammino di ogni giorno.