Mattarella: la cultura come investimento strategico per il futuro del Paese
Mattarella: la cultura come investimento strategico per il futuro del Paese
Roma, 20 novembre 2025 – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato oggi al Quirinale l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo per celebrare gli ottant’anni dalla sua fondazione. Nel suo discorso ha messo in luce quanto lo spettacolo sia un pilastro della cultura italiana, soprattutto in un momento di grandi cambiamenti e sfide.
Lo spettacolo, un investimento per la cultura del Paese
Nel Salone delle Feste, poco dopo le 11, Mattarella ha ricevuto una delegazione di artisti, produttori e operatori del settore. “Le forme dello spettacolo, dai grandi teatri alle sale cinematografiche, fino agli eventi dal vivo che incontrano la vita di tutti i giorni, sono un tesoro prezioso per la nostra cultura”, ha detto il Capo dello Stato. Le sue parole hanno trovato consenso immediato tra i presenti, tra cui il presidente dell’AGIS, Carlo Fontana.
Mattarella ha sottolineato che, oggi più che mai, lo spettacolo è “un investimento fondamentale per la Repubblica”. Ha ripetuto questo concetto più volte, ricordando le difficoltà degli ultimi anni: la pandemia, le incertezze economiche, e le trasformazioni digitali che stanno cambiando il modo di vivere arte e cultura.
Tra crisi e ripresa, il settore dello spettacolo dal vivo
I dati dell’AGIS raccontano una lenta ripresa nel 2024 per lo spettacolo dal vivo. Gli incassi sono cresciuti del 7% rispetto al 2023, ma restano ancora sotto del 15% rispetto al 2019. “Sappiamo quanto sia dura la situazione – ha spiegato Fontana – ma anche quanta forza abbiamo se il settore viene sostenuto come si deve”.
Il presidente Mattarella ha ribadito che lo spettacolo non è un lusso o un accessorio, ma un vero e proprio pilastro della vita civile. Un messaggio che si rivolge anche alle istituzioni, chiamate a investire stabilmente su teatri, cinema e produzioni artistiche. “Lo spettacolo è parte della nostra identità”, ha aggiunto.
Gli operatori chiedono certezze: “Serve stabilità”
Tra i presenti, molti hanno chiesto maggiore stabilità, sia nelle leggi che nei finanziamenti. “Non basta applaudire le eccellenze – ha detto Francesca D’Amico, giovane regista romana – servono strumenti concreti per chi lavora ogni giorno dietro le quinte”. Un appello che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha accolto promettendo “un tavolo fisso di confronto con le categorie”.
L’atmosfera era solenne ma viva: applausi misurati, qualche battuta tra artisti e funzionari, sguardi attenti rivolti al presidente. Solo dopo le foto di rito, Mattarella ha chiuso con poche parole: “La cultura è la nostra forza più grande”.
Ottant’anni di AGIS: tra storia e futuro
Fondata nel 1945, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo oggi rappresenta più di 2.000 realtà: teatri, compagnie, festival e sale cinematografiche. Come ha ricordato Fontana, in questi ottant’anni l’AGIS ha attraversato alti e bassi, ma ha sempre difeso la varietà delle espressioni artistiche italiane.
“Guardiamo avanti – ha detto Fontana – con l’obiettivo di rendere lo spettacolo accessibile a tutti, soprattutto ai giovani”. Un desiderio condiviso anche da diversi giovani presenti, che hanno chiesto più attenzione alle periferie e ai piccoli centri.
Il futuro dello spettacolo italiano è questione di coesione sociale
A chiudere l’incontro è stato ancora Mattarella, che ha ribadito: “Investire nello spettacolo significa investire nella coesione sociale e nella crescita del Paese”. Un messaggio chiaro, che ha riassunto il senso della mattinata: riconoscere il valore concreto della cultura, non solo nei grandi eventi, ma anche nelle esperienze più semplici e vicine alla vita di tutti i giorni.
La giornata si è chiusa poco dopo mezzogiorno. Fuori dal Quirinale, alcuni operatori commentavano: “Parole importanti, ma ora servono fatti”. Eppure, almeno per oggi, il mondo dello spettacolo si è sentito ascoltato.
