Bankitalia: crescita moderata e un futuro positivo per lo spread
Bankitalia: crescita moderata e un futuro positivo per lo spread
Roma, 21 novembre 2025 – L’economia italiana cresce, ma senza slanci e con molte incognite. A dirlo è il Rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato oggi dalla Banca d’Italia, che dipinge un quadro di ripresa lenta, con qualche fragilità ancora ben presente. Il documento, presentato poco dopo le 11 nella sede di via Nazionale, mette in fila dati e tendenze che descrivono un Paese in bilico tra punti di forza e rischi concreti.
Lavoro stabile e debito privato sotto controllo: i pilastri dell’economia
Tra i fattori che tengono in piedi l’economia italiana, la Banca d’Italia mette in evidenza la stabilità dei redditi da lavoro e un livello di disoccupazione ancora basso. “Il mercato del lavoro continua a mostrare segnali positivi, con un tasso di disoccupazione che resta inferiore alla media europea”, si legge nel rapporto. Un altro elemento importante riguarda la posizione netta sull’estero: l’Italia ha più crediti che debiti verso il resto del mondo, un dato spesso trascurato ma che funziona come un vero e proprio cuscinetto contro eventuali shock finanziari globali.
Da non sottovalutare, poi, il fatto che il debito privato — quello di famiglie e imprese — rimane “contenuto”. Rispetto ad altri Paesi europei, gli italiani si tengono prudenti con i prestiti. “Questo riduce i rischi legati a un eccessivo indebitamento privato,” ha spiegato un funzionario della banca centrale durante la presentazione.
Il tallone d’Achille: debito pubblico e rischi esterni
Ma non tutto è rose e fiori. L’elevato debito pubblico continua a pesare come una spada di Damocle sul Paese. Il rapporto debito/Pil resta alto, sopra il 140%. “Il debito pubblico è un punto critico, soprattutto se i mercati finanziari si agitano o i tassi d’interesse salgono improvvisamente”, avverte il documento.
A preoccupare maggiormente sono i fattori esterni: la frenata dell’economia mondiale, le tensioni geopolitiche e i mercati finanziari sempre più volatili. La Banca d’Italia fa esplicito riferimento ai rischi legati all’inflazione nell’area euro e all’incertezza sulle mosse delle grandi banche centrali. “I rischi per la crescita vengono soprattutto da fuori,” ha sottolineato un dirigente, ricordando quanto sia fragile la situazione internazionale.
Conti pubblici sotto controllo e spread in calo: un segnale incoraggiante
Il rapporto mette in luce anche la gestione prudente delle finanze pubbliche, uno dei motivi per cui l’Italia ha visto migliorare il suo merito di credito agli occhi delle agenzie internazionali. “Mantenere una politica fiscale responsabile è essenziale per non perdere la fiducia degli investitori,” ha spiegato Bankitalia.
Un segnale positivo arriva anche dallo spread tra Btp e Bund tedeschi: nelle ultime settimane è tornato attorno ai 140 punti base, sui livelli di prima della crisi del debito sovrano. Questo indica che i mercati hanno di nuovo un certo grado di fiducia nella capacità dell’Italia di gestire il debito, almeno nel breve termine.
Cautela per i prossimi mesi: la crescita resta debole
Guardando avanti, la Banca d’Italia invita alla prudenza. Il Pil dovrebbe crescere poco, intorno allo 0,7% annuo secondo le ultime previsioni. L’inflazione rallenta, ma resta sopra gli obiettivi della Bce. “Sarà importante tenere d’occhio i mercati finanziari e le condizioni internazionali,” ha avvertito un economista dell’istituto.
In poche parole, l’economia italiana cammina su un filo sottile: ha qualche base solida, ma rischia di vacillare se arrivano scossoni dall’esterno. La raccomandazione è chiara: prudenza nei conti pubblici e attenzione costante ai segnali che arrivano dai mercati. Solo così si potranno consolidare i passi avanti fatti finora e affrontare con più tranquillità le sfide del 2026.
