Gas: i future scendono a 30,2 euro per Megawattora, cosa significa per il mercato?
Gas: i future scendono a 30,2 euro per Megawattora, cosa significa per il mercato?
Amsterdam, 21 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha segnato oggi un nuovo calo sulla Borsa TTF di Amsterdam, il riferimento principale per le quotazioni europee. Il contratto future con consegna a dicembre ha chiuso in ribasso del 3,08%, a 30,2 euro al Megawattora. Dietro questa discesa, secondo gli operatori, ci sono sia un clima più mite sia una domanda industriale ancora fiacca.
Gas naturale, la giornata in numeri
La seduta è partita con prudenza. Fin dalle prime ore, il future sul metano ha mostrato segni di debolezza, oscillando tra i 30 e i 31 euro al Megawattora. Nel pomeriggio, con la pubblicazione dei dati sulle scorte europee, il prezzo ha preso a scendere con più decisione. Alla chiusura, alle 17:30, il valore si è fermato a 30,2 euro/MWh, in calo netto del 3,08% rispetto al giorno prima.
Secondo Marco Ferri di ICIS Energy, “il mercato tiene conto di temperature più alte della media stagionale e di scorte ancora molto piene”. Le riserve europee, infatti, superano l’85% della capacità totale, come conferma il Gas Infrastructure Europe (GIE).
Domanda debole e clima mite: cosa pesa sul prezzo
Il ribasso del gas naturale non sorprende chi segue i mercati energetici. “La domanda dall’industria resta debole, soprattutto in Germania e Italia”, spiega un trader di Amsterdam, che preferisce restare anonimo. “Le aziende lavorano ancora a ritmi ridotti rispetto ai tempi prima della crisi energetica”.
A fare la differenza è anche il meteo. Le previsioni parlano di temperature sopra la media per gran parte dell’Europa centrale e occidentale. Questo riduce la necessità di riscaldamento e, quindi, la richiesta di gas. “Solo un’ondata di freddo improvvisa potrebbe cambiare le cose”, aggiunge Ferri.
Cosa significa per i consumatori e le bollette
Il calo visto ad Amsterdam potrebbe avere un impatto sulle bollette degli italiani? Le prime stime di Nomisma Energia dicono che, se il trend continua, a dicembre potremmo vedere una leggera riduzione dei prezzi al dettaglio. Ma, come sottolinea Davide Tabarelli, presidente dell’istituto, “le tariffe per le famiglie risentono sempre di un certo ritardo rispetto ai prezzi all’ingrosso”.
Intanto, le grandi aziende energetiche italiane – come Enel e Hera – seguono da vicino l’andamento delle quotazioni. “Siamo pronti a aggiornare le offerte ai clienti appena il mercato darà segnali stabili”, ha detto un portavoce di Hera.
Lo scenario internazionale e le incognite
Sul fronte globale, la situazione resta in bilico. La Russia continua a esportare volumi ridotti verso l’Europa, mentre Norvegia e Algeria mantengono forniture regolari. Intanto, il gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti arriva con continuità: solo nell’ultima settimana tre navi metaniere sono arrivate nei porti di Rotterdam e Zeebrugge.
Gli esperti avvertono però che il mercato è sempre a rischio di colpi di scena. “Basta una fermata improvvisa o una crisi geopolitica per invertire la tendenza”, ammette un analista di S&P Global Commodity Insights a Londra.
Le reazioni dal mercato
Nel cuore della Borsa TTF, ad Amsterdam Zuid, si respira una certa cauta fiducia. “Sembra che il peggio sia passato, rispetto ai picchi dello scorso inverno”, racconta un broker olandese subito dopo la chiusura. Ma nessuno si sbilancia troppo: “Il mercato del gas è imprevedibile – aggiunge – e ogni previsione va presa con prudenza”.
In Italia, le associazioni dei consumatori chiedono chiarezza sui tempi di adeguamento delle tariffe. “I cittadini devono poter godere subito dei ribassi”, dice Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori.
Solo nelle prossime settimane capiremo se questo calo è l’inizio di una fase più stabile o solo una pausa in un mercato ancora fragile. Per ora resta il dato: 30,2 euro al Megawattora, il livello più basso degli ultimi mesi.
