Il nuovo piano Usa: un accordo di pace tra Russia, Ucraina ed Europa
Il nuovo piano Usa: un accordo di pace tra Russia, Ucraina ed Europa
Washington, 21 novembre 2025 – Russia, Ucraina ed Europa potrebbero presto mettere nero su bianco un patto di non aggressione, secondo un documento riservato attribuito a Donald Trump e visto dal sito Axios. Il piano, diviso in 28 punti, punta a chiudere una delle crisi più intricate degli ultimi decenni, con la promessa di “risolvere tutte le ambiguità” che hanno segnato i rapporti tra Mosca, Kiev e le capitali europee. La notizia, filtrata nella tarda serata di ieri, ha subito acceso un acceso dibattito tra Washington, Bruxelles e le cancellerie coinvolte.
Il piano Trump: stop alle ostilità e amnistia generale
Secondo Axios, il documento – firmato dall’ex presidente e candidato alle prossime elezioni – prevede che Russia, Ucraina ed Europa si impegnino ufficialmente a non usare la forza l’una contro l’altra. Al centro del progetto c’è anche una amnistia generale per Kiev e Mosca: tutto quello che è successo durante il conflitto verrebbe “perdonato”, senza possibilità di future azioni legali o politiche.
Nel testo si legge che “le ambiguità degli ultimi trent’anni saranno considerate chiuse”, una formula pensata per mettere fine alla lunga stagione di tensioni nate dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Per ora, però, nessun dettaglio concreto su come si affronteranno le questioni territoriali ancora aperte – dalla Crimea al Donbass – o sulle garanzie per i civili coinvolti.
Reazioni a caldo: prudenza e riserve
La notizia ha colto di sorpresa molti osservatori. A Bruxelles, fonti diplomatiche hanno spiegato che “qualsiasi proposta che porti alla fine delle ostilità va valutata con attenzione”, ma hanno anche sottolineato che “l’Europa non accetterà soluzioni imposte dall’esterno”. A Kiev, il portavoce di Zelensky ha evitato commenti approfonditi, limitandosi a ribadire che “la sovranità dell’Ucraina non è negoziabile”.
Da Mosca, il vice ministro degli Esteri Sergej Ryabkov ha detto all’agenzia Tass che “ogni iniziativa che riconosca la realtà sul terreno è un passo avanti”, lasciando intravedere una certa apertura. Nessuna reazione ufficiale dalla Casa Bianca: il portavoce del Dipartimento di Stato ha solo ricordato che “gli Stati Uniti sostengono ogni sforzo diplomatico credibile”.
I nodi irrisolti: territori contesi e giustizia
Restano però tanti punti oscuri. Il piano Trump, almeno nella versione che è trapelata, non spiega cosa succederà ai territori occupati né quale sarà il destino delle persone che vivono lì. Non si parla esplicitamente della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, né delle zone orientali sotto controllo separatista. E proprio su questi temi si sono inceppati tutti i tentativi di mediazione finora.
Un altro tema delicato è quello della giustizia internazionale. L’ammnistia proposta cancellerebbe ogni responsabilità per crimini di guerra. Una scelta che rischia di scontrarsi con le richieste di molte organizzazioni umanitarie e con le indagini aperte alla Corte Penale Internazionale. “Non si può costruire la pace senza giustizia”, ha detto ieri sera un funzionario dell’ONU a Ginevra.
Trent’anni di tensioni e un conflitto senza fine
Il piano arriva mentre la guerra in Ucraina sembra bloccata. Dopo più di due anni di combattimenti, con migliaia di vittime tra civili e militari, le linee del fronte sono quasi ferme da mesi. L’Europa, alle prese con crisi energetiche e pressioni migratorie, guarda con crescente preoccupazione a come si evolve il conflitto.
Donald Trump, già al centro di iniziative diplomatiche controverse durante il suo primo mandato, ha più volte promesso una soluzione “veloce” alla crisi ucraina se tornerà alla Casa Bianca. Il documento visto da Axios sembra far parte di questa strategia: chiudere la partita con un accordo globale, anche se questo significa mettere da parte alcune rivendicazioni storiche delle parti.
Che cosa succederà adesso?
Al momento non ci sono date ufficiali né incontri fissati. Fonti vicine al dossier raccontano che il piano è già stato discusso informalmente con alcuni rappresentanti europei e russi nelle settimane scorse. Ora resta da vedere se Kiev accetterà di sedersi al tavolo con queste premesse – e se l’Europa sarà pronta a firmare un’intesa che lascia però ancora aperte molte ferite.
Intanto, nelle strade di Kiev e Mosca si respira un’aria di attesa cauta. “La gente vuole solo che finisca”, ha raccontato ieri sera un tassista ucraino vicino a Maidan Nezalezhnosti. Ma la strada verso una pace vera e duratura sembra ancora lunga e piena di ostacoli.
