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Un ascensore nella roccia: la Sacra di San Michele diventa accessibile a tutti

Un ascensore nella roccia: la Sacra di San Michele diventa accessibile a tutti

Un ascensore nella roccia: la Sacra di San Michele diventa accessibile a tutti

Torino, 21 novembre 2025 – La Sacra di San Michele, simbolo indiscusso del Piemonte, sarà finalmente accessibile a tutti entro la prossima primavera. L’annuncio arriva dalla Fondazione Crt e dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, che hanno promosso un intervento importante per rendere il complesso fruibile anche a anziani e persone con disabilità. Un traguardo atteso da tempo, che segna una svolta per l’abbazia arroccata sul monte Pirchiriano, tra Sant’Ambrogio e Chiusa di San Michele.

400mila euro per abbattere le barriere

Al centro del progetto c’è un nuovo ascensore, ricavato all’interno di una torre già esistente grazie a uno scavo nella roccia. Il costo totale è di 400.000 euro, coperti interamente dalla Fondazione Crt. I lavori, iniziati a marzo 2025, hanno comportato la rimozione di 55 metri cubi di pietra. Tre imprese specializzate e quindici operai hanno lavorato ogni giorno tra polvere, rumori e macchinari pesanti. “Restituire accessibilità alla Sacra significa prendersi cura di un bene che fa parte della nostra storia”, ha spiegato Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione Crt, durante la presentazione.

Tra storia e modernità

Il nuovo ascensore collegherà i quattro piani del Monastero Vecchio: il Museo del Quotidiano, la Biblioteca, la Sala Carlo Alberto con il Refettorio e l’Officina antica. Da qui, attraverso un passaggio interno, si potrà raggiungere anche l’ascensore già presente nella zona dei ruderi del Monastero Nuovo, che porta direttamente alla chiesa. Un percorso studiato per permettere a tutti di visitare ogni angolo, senza fermarsi davanti a scale ripide o dislivelli. “Il progetto è stato da subito complesso, vista l’importanza storica e artistica del luogo”, ha detto Licia Mattioli, presidente della Consulta. “Oggi siamo orgogliosi di mostrare un grande lavoro in corso”.

Un simbolo che guarda avanti

La Sacra di San Michele non è solo un luogo di culto. Dal 1994, una legge regionale la riconosce come “monumento simbolo del Piemonte”. Ogni anno attira più di 100mila visitatori, tra pellegrini e turisti da tutta Europa. Negli ultimi anni la Consulta ha collaborato con il Politecnico di Torino per sostenere la candidatura Unesco della Sacra. “Nel 2022 abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa con il Politecnico per promuovere studi e iniziative necessarie all’iter Unesco”, ha ricordato Mattioli. In attesa che la procedura segua il suo corso, con tempi ancora incerti, l’attenzione resta sulla fruibilità quotidiana del sito.

Reazioni e aspettative

L’annuncio è stato accolto con entusiasmo dalle associazioni che si occupano di accessibilità e inclusione. “È un segnale importante”, ha commentato Marco Ferrero dell’associazione Torino Accessibile, “dimostra che anche i luoghi più difficili possono diventare patrimonio di tutti”. Questa mattina, nel piazzale davanti all’ingresso, alcuni visitatori hanno osservato i lavori con interesse. “Aspettavo da tempo questo momento”, ha raccontato Carla, 68 anni, di Avigliana. “Mio marito è in carrozzina e finalmente potrà salire con me fino alla chiesa”.

Un cantiere nel rispetto della storia

L’intervento è stato pensato per rispettare il valore storico del sito. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino segue passo passo ogni fase dei lavori. Gli operai lavorano su turni dalle 7 alle 17, alternando scavi manuali a operazioni delicate con strumenti poco invasivi. Solo quando tutto sarà terminato, la Sacra potrà dirsi davvero aperta a tutti.

Fino alla primavera 2026 il sito resta visitabile nei fine settimana, anche se alcune aree sono chiuse per motivi di sicurezza. Ma l’obiettivo è chiaro: restituire alla comunità piemontese e ai visitatori un luogo che – come ha ricordato Poggi – “appartiene a tutti”.