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Le dimissioni di Taylor Greene: un colpo di scena per Trump e l’America

Le dimissioni di Taylor Greene: un colpo di scena per Trump e l'America

Le dimissioni di Taylor Greene: un colpo di scena per Trump e l'America

Washington, 22 novembre 2025 – Marjorie Taylor Greene, deputata repubblicana della Georgia, ha annunciato le sue dimissioni dal Congresso a partire dai primi giorni di gennaio. La notizia è arrivata ieri sera tramite un video diffuso sui suoi canali social, scatenando subito un acceso dibattito politico a Washington e oltre. “Una grande notizia per il Paese”, ha commentato a caldo Donald Trump, intercettato da un giornalista della ABC fuori dalla Trump Tower poco dopo il messaggio.

Greene lascia il Congresso: un terremoto nel partito

Nel video girato nel suo ufficio a Capitol Hill, Greene ha spiegato il motivo della sua scelta. “Ho troppo rispetto per me stessa e troppa dignità per sopportare una primaria offensiva e piena d’odio contro di me da parte del presidente per cui tutti abbiamo combattuto”, ha detto, con voce ferma ma visibilmente provata. Il riferimento è chiaro: Trump, che fino a poco tempo fa era stato uno dei suoi più forti sostenitori, ora è diventato il suo avversario.

La deputata ha aggiunto: “Non voglio fare la moglie maltrattata che spera che tutto passi e migliori”. Parole dure, che hanno fatto subito il giro dei media americani. Greene ha anche puntato il dito contro l’establishment repubblicano: “La maggior parte dei repubblicani dell’establishment, che in segreto lo odiano, che lo hanno pugnalato alle spalle e non lo hanno mai difeso, sono stati premiati dopo le elezioni”. Un attacco diretto che mostra le profonde spaccature dentro il partito.

Trump e Greene: dall’alleanza alla rottura

Solo pochi mesi fa, Marjorie Taylor Greene era tra le voci più vicine a Trump. Presente ai suoi comizi e protagonista nelle battaglie parlamentari più accese, aveva costruito la sua carriera sul trumpismo più duro. Poi qualcosa è cambiato. Fonti interne al GOP raccontano che tutto è precipitato con le rivelazioni sul caso Epstein e le divergenze sulla strategia per le presidenziali del 2026.

Intercettato ieri sera a New York, Trump non ha esitato: “Una grande notizia per il Paese”, ha detto con tono secco, senza aggiungere altro. Un commento che molti interpretano come la chiusura definitiva con l’ex alleata.

Reazioni a Washington: sorpresa e tensione nel GOP

La notizia delle dimissioni di Greene ha colto di sorpresa molti colleghi. Nel corridoio davanti all’aula della Camera, intorno alle 19:30 ora locale, alcuni deputati repubblicani si sono fermati a discutere animatamente. “Non me l’aspettavo così presto”, ha confidato un assistente parlamentare di minoranza. Altri hanno preferito non dire nulla, limitandosi a un secco “no comment” davanti ai giornalisti.

Dall’altra parte, i democratici hanno preso la notizia con cautela. “È un problema interno al partito repubblicano”, ha detto il capogruppo Hakeem Jeffries alla CNN. Ma nei corridoi si percepisce un clima di attesa: l’addio di Greene potrebbe cambiare gli equilibri nella già complicata lotta per il controllo della Camera.

Cosa aspetta Greene e quali sfide per il GOP

Ora resta da capire cosa farà Marjorie Taylor Greene. Alcuni analisti pensano che possa provare a candidarsi da indipendente o persino a lanciare un nuovo movimento nella destra americana. Altri ipotizzano invece un suo allontanamento temporaneo dalla scena pubblica.

Per il Partito Repubblicano si apre una fase difficile. Le tensioni tra trumpiani e establishment sono ormai sotto gli occhi di tutti, e la vicenda Greene rischia di farle esplodere ancora di più. Nei prossimi giorni sono attese nuove dichiarazioni dai vertici del GOP e dagli alleati storici di Trump.

A Washington, intanto, la giornata si è chiusa in un clima teso. Le luci degli uffici del Congresso sono rimaste accese a lungo: segno che la partita politica è tutt’altro che chiusa.