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Maduro potenzia la sua sicurezza: un segnale di instabilità?

Maduro potenzia la sua sicurezza: un segnale di instabilità?

Maduro potenzia la sua sicurezza: un segnale di instabilità?

Caracas, 22 novembre 2025 – Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, ha messo in campo nuove misure di sicurezza personale nelle ultime settimane, come racconta il Financial Times. Le sue apparizioni pubbliche si sono fatte più rare e imprevedibili, spesso decise all’ultimo minuto e con un calendario molto ridotto. Dietro questa scelta, dicono fonti vicine al governo, ci sono i crescenti timori sulla fedeltà delle forze di sicurezza venezuelane, in un paese che continua a sprofondare nella crisi economica.

Maduro sparisce dai riflettori e cambia gioco

Chi segue la politica del Venezuela ha notato un cambiamento chiaro: Maduro si fa vedere molto meno in pubblico. E quando esce, lo fa senza preavviso e senza un programma fisso. “Non c’è più una tabella di marcia, le uscite vengono decise all’ultimo”, racconta una fonte interna al governo al Financial Times. Un tempo, alle cerimonie o ai comizi, il presidente era sempre circondato da alti funzionari e leader militari. Ora, invece, spesso sono assenti. Dietro c’è una scelta precisa: evitare che un attacco colpisca più pezzi grossi del governo insieme.

La sicurezza passa nelle mani di professionisti cubani

Fonti interne riferiscono che la protezione personale di Maduro è sempre più affidata a esperti provenienti da Cuba. Questa mossa non è passata inosservata nei palazzi del potere di Caracas. Il motivo? Il governo teme che la crisi – con un’inflazione che supera il 400% annuo, secondo la Banca Centrale venezuelana – possa mettere a rischio la lealtà delle forze di sicurezza locali. “La situazione è delicata”, spiega un analista politico venezuelano, “perché la crisi non solo mette in ginocchio la gente, ma mette sotto pressione anche chi dovrebbe mantenere l’ordine”.

Crisi economica e paura di tradimenti interni

Da anni il Venezuela è stretto nella morsa di una emergenza economica: prezzi fuori controllo, mancanza di beni essenziali e salari che non coprono più le spese quotidiane. In questo clima, la fiducia tra i vertici politici e l’esercito si è incrinata. Le fonti del Financial Times parlano di un timore diffuso: non solo attacchi dall’esterno, ma anche possibili colpi di scena dall’interno. “Non sono solo minacce esterne”, dice una fonte diplomatica europea a Caracas, “ma la paura che qualcuno dall’interno possa agire contro il presidente”.

Apparizioni lampo, senza i fedelissimi

Le ultime uscite di Maduro, come quella del 15 novembre al Palacio de Miraflores, sono state annunciate pochi minuti prima dell’inizio. Orari e ospiti? Un mistero. Un cambio netto rispetto al passato, quando ogni evento era curato nei minimi dettagli e trasmesso in diretta dalle tv di stato. “Si cerca di ridurre al minimo i rischi”, spiega un funzionario del ministero dell’Interno. Ma questa strategia alimenta anche voci e sospetti sulla vera stabilità del governo.

Militari locali in crisi, cubani in prima linea

L’esercito venezuelano è sempre stato un pilastro del potere chavista. Negli ultimi tempi, però, aumentano i segnali di malumore tra i militari di medio e basso rango. Affidare la sicurezza di Maduro a specialisti cubani è visto da molti come un segnale chiaro di sfiducia nei confronti delle forze armate locali. “Non è una scelta che passa inosservata”, ammette un ex ufficiale dell’esercito venezuelano.

Un futuro avvolto nell’incertezza

Con le elezioni presidenziali del 2026 alle porte, la tensione nel paese non accenna a calare. Le mosse di Maduro mostrano una crescente preoccupazione per la propria sicurezza e per la stabilità del sistema di potere costruito finora. “Il clima è cambiato”, osserva un giornalista locale, “e anche chi era abituato a vedere Maduro ovunque ora si chiede dove sia finito”. Per ora, il presidente resta nell’ombra, protetto da una rete di sicurezza sempre più stretta e internazionale.