Primavera parigina: l’arte di Giovanni Segantini risplende in città
Primavera parigina: l'arte di Giovanni Segantini risplende in città
Parigi, 22 novembre 2025 – Il Musée Marmottan-Monet di Parigi si prepara a ospitare, nella primavera del 2026, una grande mostra dedicata a Giovanni Segantini, uno dei protagonisti più importanti del divisionismo europeo. Dal 29 aprile al 16 agosto, sulle rive della Senna, il museo accoglierà “Je veux voir mes montagnes, voglio vedere le mie montagne”, un viaggio attraverso circa sessanta opere tra dipinti, pastelli e disegni. Un’occasione unica per scoprire da vicino l’artista italiano che trasformò il paesaggio alpino in una potente immagine spirituale.
Finalmente un omaggio a Segantini dopo più di un secolo
Segantini, nato ad Arco nel 1858 e scomparso prematuramente nel 1899, aveva sperato di esporre a Parigi durante l’Esposizione universale del 1900. Un sogno infranto dalla sua morte improvvisa, avvenuta sulle montagne dell’Engadina. Ora, a oltre cento anni di distanza, la capitale francese gli dedica una retrospettiva che, come spiegano dal Marmottan-Monet, “dà finalmente il giusto riconoscimento al suo sguardo visionario e al modo unico con cui ha messo in dialogo l’uomo e la natura, con una modernità sorprendente”.
La mostra sarà curata da Gabriella Belli e Diana Segantini, sua discendente diretta. Il titolo, preso da una frase famosa pronunciata dal pittore poco prima di morire (“Je veux voir mes montagnes”), sottolinea il legame profondo tra Segantini e le sue amate Alpi. Un legame che attraversa tutta la sua carriera, dai primi anni in Lombardia fino agli ultimi capolavori realizzati in Svizzera.
Il percorso tra Lombardia e Engadina
Il museo ha annunciato che la mostra ricostruirà “l’itinerario intenso di un artista che ha fatto delle montagne alpine il cuore di una ricerca sia estetica sia spirituale”. Le opere in esposizione, provenienti da musei italiani e svizzeri e da collezioni private, mostrano l’evoluzione di Segantini: dalla fase iniziale legata al realismo lombardo fino all’arrivo al divisionismo, con la sua particolare scomposizione della luce e del colore.
Tra i pezzi più attesi ci sono alcuni dei suoi paesaggi più celebri, come “Le due madri” e “La raccolta delle uova”. Ma non mancheranno studi preparatori e disegni che raramente vengono mostrati al pubblico. In tutte queste opere, la natura alpina non è mai solo uno sfondo: diventa protagonista assoluta, carica di simboli e significati spirituali. “Segantini ha saputo cogliere la forza della natura, rivelandone un volto simbolico che va ben oltre il semplice realismo”, spiegano dal museo.
Kiefer omaggia Segantini: un ponte tra passato e presente
Accanto alla retrospettiva, il museo presenterà anche una selezione di opere di Anselm Kiefer, uno degli artisti più importanti della scena contemporanea tedesca. La serie, intitolata anch’essa “Voglio vedere le mie montagne”, nasce come tributo a Segantini e al suo modo di rappresentare il paesaggio come spazio interiore. Un dialogo aperto tra passato e presente che promette di arricchire il percorso espositivo.
“Abbiamo voluto mettere a confronto due artisti separati dal tempo ma uniti da una visione intensa del rapporto tra uomo e natura”, ha spiegato Gabriella Belli durante la conferenza stampa. Secondo la curatrice, l’incontro tra le tele luminose di Segantini e le materie dense di Kiefer offrirà ai visitatori “una riflessione attuale sul potere evocativo del paesaggio”.
L’attesa cresce tra gli addetti ai lavori
L’annuncio della mostra ha già acceso l’interesse di critici e appassionati d’arte in Italia e in Francia. “Era ora che Parigi restituisse a Segantini il posto che merita”, ha commentato il critico Philippe Daverio in un’intervista recente. Anche Diana Segantini, pronipote dell’artista e co-curatrice della mostra, ha espresso soddisfazione: “Per la nostra famiglia è un momento importante. Mio bisnonno desiderava davvero esporre qui”.
I biglietti per la mostra saranno messi in vendita da febbraio 2026 sul sito ufficiale del Musée Marmottan-Monet. L’esposizione si annuncia come uno degli eventi culturali più importanti della prossima primavera parigina, finalmente pronta a dare a Segantini quella visibilità internazionale che in vita gli era stata negata.
