Zelensky in trattative cruciali per prevenire una nuova invasione russa
Zelensky in trattative cruciali per prevenire una nuova invasione russa
Kyiv, 22 novembre 2025 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato ieri sera che nei prossimi giorni si terranno incontri con i partner internazionali per discutere le mosse da mettere in campo per mettere fine alla guerra. Il messaggio, pubblicato sul suo profilo X (ex Twitter), arriva in un momento di forte tensione sul fronte orientale, dopo settimane di combattimenti intensi nelle regioni di Donetsk e Kharkiv.
Zelensky: “Difenderemo fino all’ultimo interesse del Paese”
Nel suo messaggio, Zelensky ha rimarcato che i rappresentanti ucraini sono pronti a tutelare gli interessi nazionali. “Sanno bene cosa fare per impedire alla Russia una terza invasione, un altro attacco contro l’Ucraina”, ha scritto il presidente, riferendosi alle ripetute offensive russe degli ultimi anni. Il tono è diretto, senza fronzoli, e mette in chiaro la determinazione di Kyiv a non cedere terreno, sia sul piano militare sia su quello diplomatico.
Fonti vicine al governo ucraino, contattate nella notte, hanno spiegato che le consultazioni coinvolgeranno soprattutto Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito. Non è esclusa la partecipazione di Polonia e Paesi baltici. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione militare e ottenere nuove garanzie di sicurezza.
Sul fronte, la tensione resta altissima
La situazione sul campo resta instabile. Secondo i dati dello Stato Maggiore ucraino, nelle ultime 48 ore si sono registrati più di 30 attacchi russi lungo la linea del fronte. Le città di Avdiivka e Kupiansk sono finite di nuovo sotto pressione, con raid notturni che hanno colpito infrastrutture civili e depositi di rifornimenti. Le autorità locali parlano di almeno 12 feriti tra i civili, mentre l’esercito ucraino assicura di aver respinto “la maggior parte degli attacchi”.
Intanto la diplomazia si muove. A Bruxelles, fonti della Commissione europea confermano che la questione Ucraina sarà al centro del prossimo incontro dei ministri degli Esteri UE, in programma per lunedì mattina. “Serve una risposta coordinata”, ha detto un funzionario europeo che segue da vicino la situazione.
Il rischio di una nuova escalation è reale
Zelensky ha parlato chiaro: il pericolo di una “terza invasione” è concreto. Ha evocato il rischio di un nuovo attacco su larga scala da parte della Russia. “Mosca ha già commesso crimini contro il nostro popolo e contro altri Paesi in passato”, ha ricordato il presidente ucraino nel suo messaggio serale. Un richiamo alle offensive del 2014 e di febbraio 2022, quando le truppe russe varcarono il confine orientale.
Secondo analisti militari occidentali, citati dal Kyiv Independent, nelle ultime settimane si sono notati movimenti anomali di truppe russe lungo la frontiera nord-orientale. “Non possiamo escludere nulla”, ha ammesso un alto ufficiale ucraino durante un briefing riservato ai giornalisti stranieri.
Reazioni dall’Occidente: sostegno e preoccupazione
A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato ha ribadito il sostegno “incrollabile” degli Stati Uniti all’Ucraina. “Continueremo a lavorare con i nostri alleati per assicurarci che Kyiv abbia tutto il necessario per difendersi”, ha dichiarato in una nota diffusa nella notte. Anche Berlino e Parigi hanno espresso preoccupazione per la situazione e chiesto a Mosca di fermare subito le ostilità.
Nel frattempo, a Kyiv cresce l’attesa per le prossime mosse diplomatiche. Fonti parlamentari ucraine riferiscono che il governo sta valutando nuove richieste di aiuti militari e finanziari da presentare agli alleati durante gli incontri annunciati da Zelensky.
Tra speranze e incertezze
Resta da vedere quale sarà la risposta concreta dei partner occidentali alle richieste ucraine. Nel frattempo, la vita della popolazione civile continua a essere segnata da blackout improvvisi, sirene antiaeree e un clima di incertezza. Ieri sera, nel centro di Kyiv, le strade erano semideserte dopo l’ennesimo allarme missilistico scattato poco dopo le 21.
Solo nei prossimi giorni, quando le consultazioni entreranno nel vivo, si capirà se la diplomazia riuscirà a trovare una via d’uscita dalla guerra o se il conflitto rischia di entrare in una nuova fase. Per ora, la linea di Zelensky è chiara e ferma: “Sappiamo cosa fare”. E in Ucraina, almeno per ora, nessuno sembra disposto a mollare.
