Home » Carlo Rambaldi: il genio dietro E.T. e Alien in una retrospettiva imperdibile

Carlo Rambaldi: il genio dietro E.T. e Alien in una retrospettiva imperdibile

Carlo Rambaldi: il genio dietro E.T. e Alien in una retrospettiva imperdibile

Carlo Rambaldi: il genio dietro E.T. e Alien in una retrospettiva imperdibile

New York, 23 novembre 2025 – Dal 10 al 24 dicembre, il Museum of Modern Art di New York accende i riflettori su Carlo Rambaldi, il genio italiano degli effetti speciali che ha lasciato un segno indelebile nel cinema mondiale. La mostra, intitolata semplicemente “Carlo Rambaldi”, celebra il centenario della nascita del maestro, premiato tre volte con l’Oscar. Un tributo nato dalla collaborazione tra il MoMA, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e Cinecittà. Un viaggio attraverso decenni di invenzioni e creatività, che ha dato vita ai sogni – e agli incubi – di intere generazioni.

Hollywood e Italia: il cinema di Rambaldi in mostra

La rassegna newyorkese mette in fila 15 film che raccontano tutta la carriera di Rambaldi, dai primi passi nel cinema italiano fino ai grandi successi oltreoceano. Tra i titoli in programma, spiccano sei produzioni americane e quattro film italiani appena restaurati da Cinecittà: “Profondo Rosso” (1975) di Dario Argento, “Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea” (1972) di Riccardo Freda, “Scacco alla regina” (1969) di Pasquale Festa Campanile e “Frankenstein ’80” (1972) di Mario Mancini. Proprio gli ultimi due saranno mostrati al MoMA per la prima volta in versione restaurata 4K. E sarà “Profondo Rosso” ad aprire la rassegna, in una serata che promette grande partecipazione.

Ricorda Dario Argento, parlando del loro primo incontro: “Ci siamo conosciuti sul set del mio primo film. Da allora non ci siamo più lasciati… È stata una collaborazione unica, piena di avventure straordinarie”. Parole che raccontano il clima di fiducia e sperimentazione che ha dato vita a una delle coppie più importanti del cinema italiano.

Da Vigarano Mainarda a Hollywood: la storia di un innovatore

Carlo Rambaldi nasce nel 1925 a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, studiando pittura e scultura. Solo negli anni ’50 si avvicina al cinema: il suo primo grande lavoro è un drago di sedici metri per “Sigfrido” (1957). Negli anni ’60 e ’70 diventa un punto di riferimento per i registi più innovativi d’Italia. Con Argento firma gli effetti meccanici di “Profondo Rosso” e “Quattro mosche di velluto grigio” (1971), contribuendo a creare atmosfere cariche di tensione.

Rambaldi si distingue per l’uso pionieristico degli animatronici: creature completamente articolate, costruite con una precisione anatomica e meccanica che pochi riuscivano a replicare allora. Mentre molti si affidavano a trucchi ottici o a miniature, lui realizzava mostri e alieni in grado di muoversi e interagire con gli attori in modo incredibilmente realistico.

Tre Oscar e il riconoscimento mondiale

Il grande salto arriva negli anni Settanta, quando Rambaldi conquista tre Premi Oscar: il primo per “King Kong” (1976), con un gorilla animatronico a grandezza naturale; il secondo per “Alien” (1979), dove dà vita allo xenomorfo ideato da H.R. Giger; il terzo per “E.T. l’extra-terrestre” (1982), creando uno dei personaggi più amati della storia del cinema.

“Rendere omaggio a Carlo Rambaldi con questa mostra è un modo per riconoscere il suo enorme contributo al cinema mondiale”, ha detto Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura. Rajendra Roy, curatore del MoMA, ha aggiunto: “Se il cinema è magia, allora gli artisti degli effetti speciali sono veri maghi. Da un Kong alto dodici metri agli orrori più sanguinosi, fino all’alieno più dolce mai visto sul grande schermo, Rambaldi ha creato personaggi che resteranno per sempre nella memoria”.

Daniela Rambaldi, presidente della Fondazione Carlo Rambaldi, ha raccontato: “Per mio padre il cinema non è mai stato solo intrattenimento, ma un ponte tra sogno e realtà… Vedere oggi il suo lavoro celebrato al MoMA è un momento di grande orgoglio e gratitudine”.

Un’eredità che vive ancora

Nel 2026, a Los Angeles, Rambaldi riceverà una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Un riconoscimento che suggella una carriera straordinaria, capace di unire l’artigianato italiano a un immaginario globale. Ma dietro ogni creatura c’è sempre stato lo sguardo curioso di un artista che non ha mai smesso di cercare nuove strade. Solo così si spiega perché i suoi mostri – da E.T. ad Alien – continuano a emozionare anche le nuove generazioni.