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Hamas in trattativa al Cairo: cosa si nasconde dietro l’escalation di Gaza

Hamas in trattativa al Cairo: cosa si nasconde dietro l'escalation di Gaza

Hamas in trattativa al Cairo: cosa si nasconde dietro l'escalation di Gaza

Il Cairo, 23 novembre 2025 – Una delegazione di alti dirigenti di Hamas è arrivata oggi al Cairo per un incontro decisivo con i vertici dell’intelligence egiziana. L’obiettivo è affrontare la nuova ondata di violenze che ha colpito la Striscia di Gaza nelle ultime settimane. La notizia, diffusa dal quotidiano saudita Al-Hadath e ripresa dal Times of Israel, arriva in un momento di alta tensione nell’area, con la comunità internazionale sempre più preoccupata.

Hamas al Cairo: colloqui tesi con l’intelligence egiziana

Fonti vicine ai negoziati riferiscono che la delegazione di Hamas, composta da membri dell’ufficio politico e responsabili della sicurezza, è atterrata al Cairo nelle prime ore del mattino. Il loro scopo è discutere con i funzionari egiziani come “contenere l’escalation” delle violenze che negli ultimi giorni hanno causato decine di vittime civili e un nuovo ciclo di raid aerei e razzi.

Un funzionario egiziano, che ha chiesto l’anonimato, ha descritto l’atmosfera dei colloqui come “tesa ma produttiva”. Sul tavolo non c’è solo la gestione immediata della crisi, ma anche la riapertura dei corridoi umanitari verso Gaza, dove la situazione sanitaria e alimentare peggiora rapidamente. “L’Egitto vuole evitare che il conflitto si allarghi”, ha detto un rappresentante del ministero degli Esteri, “ma serve un impegno concreto da tutte le parti”.

Mediazione internazionale: Egitto, Qatar e Stati Uniti in campo

Non c’è solo l’Egitto in campo. La delegazione di Hamas dovrebbe incontrare nelle prossime ore anche i rappresentanti di Qatar e Stati Uniti, i paesi mediatori. Fonti diplomatiche occidentali parlano di un dialogo concentrato sulle “modalità operative” per ridurre la violenza e avviare una fase negoziale più stabile.

Il ruolo del Qatar, già centrale in precedenti tentativi di mediazione, resta delicato. Un diplomatico qatariota contattato da alanews.it ha spiegato: “Siamo pronti a facilitare il dialogo, ma serve una vera volontà politica”. Gli Stati Uniti, con una delegazione del Dipartimento di Stato, puntano a rilanciare il piano proposto dal presidente Donald Trump per il futuro della Striscia.

La seconda fase del piano Trump per Gaza

Al centro delle discussioni c’è la cosiddetta “seconda fase” del piano statunitense per Gaza. Secondo le prime indiscrezioni dalla stampa araba, si tratta di una roadmap che prevede una graduale riduzione delle ostilità, l’ingresso controllato di aiuti umanitari e, solo in un secondo momento, l’avvio di un processo politico che coinvolga anche l’Autorità Nazionale Palestinese.

Un funzionario israeliano, intervistato dal Times of Israel, ha commentato: “Israele segue da vicino questi sviluppi. Qualsiasi soluzione dovrà garantire la sicurezza dei nostri cittadini”. Per ora, nessuna apertura ufficiale dal governo Netanyahu.

Gaza sotto pressione: la tensione non si placa

Nel frattempo, nella Striscia di Gaza la situazione resta fragile. Nelle ultime 48 ore si sono registrati nuovi scontri tra miliziani palestinesi e forze israeliane lungo il confine orientale. Il ministero della Sanità locale parla di almeno 27 morti negli ultimi raid. Le organizzazioni umanitarie denunciano ospedali sovraffollati e scorte mediche quasi esaurite.

Un medico dell’ospedale Shifa, contattato telefonicamente nel primo pomeriggio, ha raccontato: “Non abbiamo più antibiotici né anestetici. I feriti continuano ad arrivare senza sosta”. Intanto, la popolazione civile cerca riparo dove può, nei pochi edifici ancora in piedi.

Tra speranze e incertezze: cosa aspettarsi

La missione della delegazione di Hamas al Cairo segna un momento delicato in una crisi che rischia di uscire dai confini della Striscia. Tutti guardano ai prossimi incontri con i mediatori internazionali, sperando in qualche apertura verso una tregua. Ma la strada è ancora lunga. “Serve tempo”, ha ammesso un diplomatico europeo presente al Cairo. Eppure, in queste ore convulse, anche il minimo spiraglio è prezioso.