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Yermak annuncia progressi significativi verso una pace giusta e duratura

Yermak annuncia progressi significativi verso una pace giusta e duratura

Yermak annuncia progressi significativi verso una pace giusta e duratura

Ginevra, 23 novembre 2025 – Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha definito “molto produttivo” l’incontro di oggi a Ginevra con i rappresentanti internazionali, evidenziando i passi avanti verso una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Le sue parole, arrivate nel pomeriggio, arrivano in un momento decisivo per il conflitto che da oltre tre anni scuote il Paese dell’Est Europa.

Yermak: “Passi concreti verso la pace”

Durante la conferenza stampa al centro congressi di Ginevra, Yermak ha sottolineato il valore del dialogo internazionale. “Abbiamo fatto passi importanti e stiamo andando verso una pace giusta e duratura. Il popolo ucraino merita e vuole questa pace più di ogni altra cosa”, ha detto il braccio destro di Zelensky, visibilmente stanco ma determinato. La giornata è iniziata alle 9.30 con una serie di incontri bilaterali e si è chiusa poco dopo le 17 con una sessione plenaria, a cui hanno preso parte delegazioni di Stati Uniti, Unione Europea e alcune organizzazioni internazionali.

Stati Uniti e il saluto a Trump

Yermak ha voluto ringraziare apertamente i “nostri grandi amici”, riferendosi agli Stati Uniti e citando anche l’ex presidente Donald Trump. Un passaggio che non è passato inosservato ai cronisti presenti. “Il sostegno americano rimane fondamentale, sia sul fronte militare che diplomatico”, ha confidato Yermak, aggiungendo: “La collaborazione con Washington, indipendentemente dalle dinamiche interne, è stata e resta un pilastro della nostra sicurezza”. Il richiamo a Trump, secondo alcuni esperti, è legato ai contatti informali avuti nelle ultime settimane tra Kiev e alcuni esponenti repubblicani.

La linea americana: continuità e prudenza

Nelle stesse ore, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha confermato la continuità della politica statunitense. “Siamo qui per supportare ogni sforzo che porti a una soluzione stabile e condivisa”, ha detto Rubio, sottolineando che “gli Stati Uniti continueranno a lavorare al fianco dell’Ucraina per difendere la sua integrità territoriale”. Secondo fonti raccolte da alanews.it, la delegazione americana ha insistito sulla necessità di mantenere alta la pressione diplomatica su Mosca, senza però escludere aperture future se dovessero arrivare segnali concreti da parte russa.

Ginevra, fulcro della diplomazia

La scelta di Ginevra come sede del vertice non è casuale. La città svizzera, da sempre teatro di negoziati internazionali, si è trasformata per un giorno nel cuore della diplomazia europea. Fuori dal centro congressi, gruppi di cittadini ucraini hanno sventolato bandiere e mostrato cartelli con messaggi di pace. Tra loro, Olena, 42 anni, arrivata da Zurigo: “Speriamo che questa volta non siano solo parole”, ha detto con voce ferma.

I prossimi passi

Yermak ha spiegato che nelle prossime settimane sono in programma nuovi incontri tecnici per definire i dettagli di un possibile accordo. “Non è una strada semplice – ha ammesso – ma ogni passo avanti nasce da un lavoro collettivo”. Sul tavolo restano temi delicati, come la sicurezza nelle regioni orientali e il futuro dei rapporti tra Kiev e Mosca. Nessuna data ufficiale per un nuovo vertice, ma fonti vicine alla presidenza parlano di una possibile convocazione entro fine anno.

Le reazioni nel mondo

Le parole di Yermak hanno ricevuto un’accoglienza di cauto ottimismo nelle principali cancellerie europee. A Bruxelles, un portavoce della Commissione UE ha ribadito il sostegno “al percorso negoziale avviato dall’Ucraina”, mentre a Berlino il ministro degli Esteri tedesco ha definito la giornata un “passo incoraggiante”. In serata, anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso apprezzamento per l’impegno dimostrato.

In attesa dei prossimi sviluppi, la giornata di Ginevra segna un nuovo capitolo nella lunga ricerca della pace in Ucraina. Un cammino ancora incerto, ma che oggi sembra aver trovato una nuova spinta grazie al lavoro diplomatico delle ultime ore.