Colloqui a Ginevra: un passo avanti cruciale per la Casa Bianca
Colloqui a Ginevra: un passo avanti cruciale per la Casa Bianca
Ginevra, 24 novembre 2025 – I colloqui di pace tra Stati Uniti e Ucraina, che si sono svolti ieri a Ginevra, si sono chiusi con un’intesa condivisa. La Casa Bianca ha definito la giornata “un passo avanti importante” verso una soluzione duratura del conflitto. Il vertice è iniziato alle 9 del mattino nella sede delle Nazioni Unite, con una delegazione americana guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e rappresentanti ucraini vicini al presidente Volodymyr Zelensky.
Un segnale positivo ma la strada è ancora lunga
Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca nelle ore notturne, le delegazioni hanno concordato che “un coordinamento stretto e continuo sarà fondamentale mentre si lavora a una pace duratura e globale”. La scelta delle parole mostra tutta la cautela che ancora circonda la diplomazia in questa fase. I russi, che non erano presenti a Ginevra, non hanno rilasciato dichiarazioni. Dietro le quinte, però, l’atmosfera è stata tesa: funzionari americani hanno parlato di “clima costruttivo”, mentre fonti ucraine hanno evitato di entrare nei dettagli.
Il conflitto che non si ferma e le mosse di Washington
Il negoziato arriva in un momento delicato. La guerra tra Russia e Ucraina va avanti da più di tre anni, con la situazione militare ancora molto instabile soprattutto a est. Gli Stati Uniti, che sostengono Kiev sia militarmente che finanziariamente, cercano da tempo una via per ridurre le tensioni. “Abbiamo fatto progressi concreti”, ha detto un funzionario americano al termine della riunione, senza però entrare nel merito delle misure discusse. Dall’altra parte, il portavoce ucraino ha ribadito la necessità di “garanzie di sicurezza reali” per il paese.
Le richieste di Kiev e il ruolo americano
Al centro delle discussioni, raccontano fonti diplomatiche a Ginevra, ci sono state le condizioni per un cessate il fuoco e la possibilità di avviare negoziati diretti con Mosca. Kiev avrebbe chiesto agli Stati Uniti un impegno più forte sulle forniture militari e sulla ricostruzione dopo la guerra. “Serve un sostegno concreto, non solo parole”, ha confidato un membro della delegazione ucraina durante una pausa. Gli americani, invece, hanno insistito sull’importanza di tenere aperti i canali diplomatici con tutti, compresi i partner europei.
Cosa succederà adesso?
Nonostante un cauto ottimismo nel comunicato della Casa Bianca, restano molti dubbi. Il prossimo incontro dovrebbe tenersi a Bruxelles entro fine dicembre, ma non si sa ancora se la Russia parteciperà o se saranno coinvolti mediatori internazionali. “Siamo solo all’inizio di un percorso difficile”, ha detto un diplomatico europeo presente a Ginevra. Intanto, sul campo, la situazione resta tesa: nella notte tra sabato e domenica sono stati segnalati nuovi bombardamenti nell’area di Kharkiv, secondo l’agenzia Unian.
L’Europa osserva, ma con prudenza
L’Unione Europea segue con attenzione gli sviluppi. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato di “cauto ottimismo” per i risultati di Ginevra, sottolineando l’importanza di “un coordinamento internazionale senza precedenti”. Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato: “L’Italia sostiene ogni sforzo per una pace stabile e duratura”. Ma tra gli esperti prevale la prudenza: “Ci vorrà tempo per trasformare queste intese in fatti concreti”, ha avvertito il ricercatore Matteo Bressan dell’Ispi.
Mentre si aspetta il prossimo round di incontri, la diplomazia si muove tra speranze e preoccupazioni. Solo nelle prossime settimane si potrà capire se il passo fatto ieri a Ginevra segnerà davvero una svolta per la pace in Ucraina.
