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Crollo dell’indice Ifo in Germania: novembre segna un nuovo minimo a 88,1 punti

Crollo dell'indice Ifo in Germania: novembre segna un nuovo minimo a 88,1 punti

Crollo dell'indice Ifo in Germania: novembre segna un nuovo minimo a 88,1 punti

Monaco di Baviera, 24 novembre 2025 – L’Indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese in Germania, ha fatto registrare a novembre un nuovo calo, scendendo a 88,1 punti rispetto agli 88,4 di ottobre. Il dato, diffuso questa mattina dall’Istituto Ifo di Monaco, ha sorpreso analisti e operatori: si attendeva infatti una ripresa, con un possibile balzo a 88,5 punti. Un segnale che, secondo molti, conferma le incertezze che ancora pesano sul tessuto produttivo tedesco.

Fiducia in calo: l’allarme dell’Ifo sulle imprese tedesche

L’Indice Ifo, pubblicato ogni mese, è uno degli indicatori più seguiti per capire come va l’economia tedesca. Quello di novembre, rilasciato alle 10 dall’istituto guidato da Clemens Fuest, mostra una leggera ma importante flessione rispetto al mese scorso. “Le aziende restano caute – ha detto Fuest – e il clima di fiducia fa fatica a migliorare”. Il valore attuale è sotto la soglia psicologica dei 90 punti, un confine che gli economisti guardano come spartiacque tra ottimismo e prudenza.

Il calo riguarda sia il settore manifatturiero sia quello dei servizi. In particolare, le imprese dell’industria automobilistica e chimica segnalano problemi legati alla domanda estera e all’incertezza sui costi dell’energia. “La situazione è ancora complessa”, ha ammesso un dirigente di BASF contattato telefonicamente, “e il quadro internazionale non aiuta”.

Mercati delusi, aspettative riviste al ribasso

Gli operatori finanziari si aspettavano un piccolo miglioramento dell’Indice Ifo, dopo i segnali di stabilità visti a settembre e ottobre. Le previsioni raccolte da Reuters indicavano un valore intorno a 88,5 punti. Ma il dato reale è stato più basso, spingendo a rivedere le aspettative sulla ripresa economica in Germania.

A Francoforte la reazione dei mercati è stata immediata: il Dax ha aperto in leggero calo, con i titoli industriali tra quelli più penalizzati. “Il dato Ifo pesa sulle speranze di crescita per il quarto trimestre”, ha commentato un trader di Commerzbank. Solo nel pomeriggio si è vista una timida ripresa, sostenuta dai titoli tecnologici.

Energia e domanda estera: le cause del rallentamento

Dietro il calo dell’Indice Ifo ci sono diversi fattori. Da una parte, le imprese tedesche devono ancora fare i conti con l’incertezza legata ai prezzi dell’energia. Anche se il gas è un po’ sceso rispetto ai picchi del 2022, molte aziende si lamentano di costi ancora troppo alti e trovano difficile pianificare investimenti nel medio termine.

Dall’altra, pesa la debolezza della domanda internazionale. Le esportazioni verso Cina e Stati Uniti – i mercati tradizionali per l’industria tedesca – hanno rallentato negli ultimi mesi. “Siamo cauti sulle prospettive per il 2026”, ha confidato un manager del settore meccanico della Renania Settentrionale-Vestfalia.

Economia tedesca, una crescita che resta timida

Il dato di oggi dell’Istituto Ifo si inserisce in un quadro già segnato da previsioni prudenti per tutto il 2025. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la crescita del PIL tedesco dovrebbe fermarsi intorno allo 0,6%, lontana dai livelli di prima della pandemia. Il governo federale, guidato dal cancelliere Olaf Scholz, ha più volte sottolineato l’urgenza di sostenere gli investimenti e rafforzare la competitività delle aziende.

“Serve uno sforzo comune per rilanciare la fiducia”, ha detto il ministro dell’Economia Robert Habeck in una nota diffusa nel primo pomeriggio. Nel frattempo, le associazioni di categoria chiedono interventi veloci su tasse e burocrazia.

Imprenditori cauti, il futuro resta incerto

Nelle principali città industriali – da Monaco a Stoccarda, passando per Amburgo – il clima è ancora di prudenza. Alcuni imprenditori hanno espresso preoccupazione per l’incertezza politica in Europa e per le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. “Contiamo su una ripresa solo nella seconda metà del 2026”, ha detto un rappresentante della Camera di Commercio bavarese.

In attesa dei prossimi dati economici – tra cui l’indice PMI di dicembre – gli operatori restano alla finestra. Solo allora si capirà se il calo della fiducia di novembre è un semplice intoppo o l’inizio di un periodo più difficile per l’economia tedesca.