Gas a meno di 30 euro: la speranza di una pace tra Russia e Ucraina
Gas a meno di 30 euro: la speranza di una pace tra Russia e Ucraina
Amsterdam, 24 novembre 2025 – Questa mattina il prezzo del gas naturale in Europa è sceso sotto i 30 euro al megawattora, toccando i livelli più bassi da maggio 2024. Un segnale importante che arriva proprio mentre si fanno più intensi i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, con ripercussioni evidenti sui mercati energetici del Vecchio Continente.
Gas sotto i 30 euro: cosa è successo ad Amsterdam
All’avvio della giornata di contrattazioni, la Borsa TTF di Amsterdam – riferimento principale per il mercato europeo – ha segnato un calo dello 0,7%, con il prezzo fermo a 29,95 euro al megawattora. Un livello che non si vedeva da più di un anno e mezzo. Gli operatori hanno seguito con attenzione le ultime novità dal fronte diplomatico e le previsioni meteo, che indicano temperature più miti del solito in molte zone dell’Unione.
I dati di Refinitiv mostrano che la domanda di gas naturale in Europa è rimasta bassa nelle ultime settimane, aiutata da un autunno più caldo e da scorte ancora abbondanti nei principali depositi. “Il mercato si muove su aspettative di una domanda debole e di un possibile allentamento delle tensioni geopolitiche”, ha commentato un analista di ICIS, contattato alle 9.30.
Colloqui di pace: il mercato tira il fiato
La caduta del prezzo del gas arriva in un momento in cui si cercano nuove strade di dialogo tra Mosca e Kiev. Fonti diplomatiche europee hanno confermato che si stanno svolgendo incontri riservati in una località dell’Europa dell’Est. L’ipotesi di una tregua, anche se temporanea, ha contribuito a calmare i nervi sui mercati delle materie prime.
“Gli operatori stanno scontando l’idea di una possibile riduzione delle ostilità”, ha detto un trader londinese, “e questo si riflette subito sui prezzi”. Ma l’incertezza resta alta: basta poco, una dichiarazione o un’escalation improvvisa, per far cambiare rotta. Gli esperti avvertono che, in quel caso, la volatilità potrebbe tornare a farsi sentire.
Scorte piene e consumi bassi: il quadro europeo
Secondo Gas Infrastructure Europe, gli stoccaggi sono pieni per oltre il 95% della capacità totale. In Germania, il maggior consumatore, i livelli si sono mantenuti stabili anche dopo l’inizio del freddo. “Abbiamo gestito bene il rifornimento durante l’estate”, ha detto Klaus Müller, presidente dell’Agenzia federale delle reti tedesca, durante una conferenza stampa a Berlino.
In Italia, Snam ha comunicato che le riserve nazionali sono “ampiamente sufficienti” per coprire la domanda fino a fine inverno, a meno di eventi eccezionali. Il prezzo medio per i consumatori domestici segue comunque le oscillazioni internazionali: Arera, l’Autorità per l’energia, segnala una diminuzione del 12% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Mercati e operatori: reazioni prudenti
Sui mercati finanziari europei, la notizia del calo sotto i 30 euro è stata accolta con prudenza. Le grandi utility, come Enel ed Engie, hanno registrato variazioni limitate nelle prime ore di scambio. “Il clima resta cauto”, ha spiegato un gestore milanese, “perché la situazione è ancora molto incerta e dipende da fattori esterni”.
Gli operatori ricordano come il prezzo del gas sia ancora molto lontano dai picchi toccati tra il 2022 e il 2023, quando dopo l’invasione russa dell’Ucraina aveva superato i 300 euro al megawattora. Da allora il mercato ha vissuto alti e bassi, con una progressiva normalizzazione negli ultimi sei mesi.
L’inverno alle porte: rischi e incognite
Nonostante il calo, gli analisti mettono in guardia. Le previsioni meteo restano un’incognita: un’ondata di freddo improvvisa potrebbe far salire la domanda e spingere di nuovo il prezzo del gas verso l’alto. Restano inoltre i rischi legati alle infrastrutture e ai flussi dalla Russia, che ancora fornisce una quota importante del gas europeo.
“Il mercato è più solido rispetto al passato”, ammette un funzionario della Commissione europea, “ma non possiamo escludere sorprese nei prossimi mesi”. Per ora, però, il calo sotto i 30 euro è un segnale positivo per famiglie e imprese. Ma, come sempre nel settore energetico, la prudenza non va mai messa da parte.
