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Milano in rosso all’apertura: il calo dello 0,21% dopo il distacco della cedola

Milano in rosso all'apertura: il calo dello 0,21% dopo il distacco della cedola

Milano in rosso all'apertura: il calo dello 0,21% dopo il distacco della cedola

Milano, 24 novembre 2025 – La Borsa di Milano ha iniziato la giornata con un leggero calo. Alle 9:00, il Ftse Mib segnava un -0,21%, fermandosi a quota 42.571 punti. A pesare sull’avvio degli scambi è stato lo stacco cedola di dodici società del listino principale, un evento che spesso condiziona il mercato nelle prime battute.

Cedola staccata: il peso sul Ftse Mib

Il lunedì mattina in Piazza Affari è partito con un tono più prudente. Dodici aziende del Ftse Mib – tra cui spiccano Enel, Intesa Sanpaolo, Eni e Generali – hanno staccato la cedola, cioè il diritto al dividendo per chi detiene le azioni. Questo passaggio, previsto dal calendario di Borsa Italiana, porta a una riduzione tecnica del prezzo dei titoli coinvolti, che si riflette sull’indice. “Lo stacco cedola pesa sempre sull’apertura, ma ormai il mercato lo aveva già messo in conto nei giorni scorsi”, ha commentato un trader di una banca d’investimento milanese.

Primo impatto sugli scambi e reazioni degli investitori

Nei primi minuti di contrattazioni, il clima tra gli operatori è rimasto cauto. Molti hanno preferito aspettare per vedere come si sarebbe mosso il mercato prima di muoversi. “C’è chi sfrutta queste fasi per rientrare su azioni che considera solide”, ha raccontato un gestore di fondi in via Tommaso Grossi. I volumi, secondo Borsa Italiana, sono stati nella media per un lunedì dopo lo stacco dividendi. Tra i titoli coinvolti, Enel e Intesa Sanpaolo hanno subito le perdite più nette.

Uno sguardo al contesto internazionale

Il quadro globale resta incerto. Gli operatori tengono d’occhio le prossime mosse della Banca Centrale Europea e le tensioni geopolitiche che continuano a far tremare i mercati. A Milano, come nel resto d’Europa, l’attenzione è rivolta anche ai dati economici in uscita nei prossimi giorni: inflazione nell’Eurozona e indici PMI sono gli appuntamenti più attesi. “Con l’avvicinarsi delle scadenze tecniche di fine mese, la volatilità potrebbe salire”, ha avvertito un analista di una società di consulenza finanziaria.

I titoli sotto i riflettori

Oltre alle società coinvolte nello stacco cedola, gli occhi restano puntati su alcune blue chip, come Stellantis, che nelle ultime settimane ha mostrato segnali di vivacità grazie alle novità nel settore auto europeo. Anche il comparto bancario continua a essere al centro dell’attenzione, spinto dalle discussioni sulle politiche monetarie e le prospettive di crescita in Italia e nell’Eurozona. “Il mercato cerca segnali di stabilità dopo un periodo di forti alti e bassi”, ha spiegato un consulente finanziario intervistato da alanews.it.

Milano e le altre piazze europee

La leggera flessione di Piazza Affari si allinea a quanto visto nelle altre borse europee. Parigi e Francoforte hanno aperto con variazioni contenute, mentre Londra si è mossa poco sopra la parità. Alle 9:30, il sentiment resta condizionato dalle incertezze legate ai dati economici e alle decisioni delle banche centrali. “Non c’è panico, ma si respira un clima di attesa”, ha detto un operatore della City milanese.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Gli analisti invitano alla prudenza nelle prossime sedute. L’attenzione ora è tutta sui dati sull’inflazione europea e sulle indicazioni che arriveranno dalla Federal Reserve americana durante la settimana. “Il mercato italiano resta interessante per i dividendi, ma serve fare attenzione in questa fase”, si legge in un report di una primaria casa d’investimento pubblicato questa mattina. Solo nei prossimi giorni si potrà capire se il calo di oggi resterà contenuto o se darà il via a una correzione più ampia.

In breve, la giornata è partita con un calo tecnico legato allo stacco cedola, mentre gli operatori restano in allerta per le novità internazionali e i dati economici in arrivo.