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Milano in rosso: il calo dello 0,85% trascinato dallo stacco cedole

Milano in rosso: il calo dello 0,85% trascinato dallo stacco cedole

Milano in rosso: il calo dello 0,85% trascinato dallo stacco cedole

Milano, 24 novembre 2025 – Piazza Affari chiude in rosso, zavorrata dallo stacco delle cedole di dodici società, dieci delle quali fanno parte dell’indice Ftse Mib. Il listino ha lasciato sul campo lo 0,85%, fermandosi a 42.298 punti. Una giornata intensa, con scambi che hanno superato i 4,9 miliardi di euro, il volume più alto registrato negli ultimi cinque giorni.

Dividendi e cedole frenano Piazza Affari

A pesare sul calo sono stati soprattutto gli effetti tecnici legati allo stacco dei dividendi. Tra le società coinvolte spiccano nomi di rilievo come Eni, che ha chiuso in calo dello 0,8%, ma se si considera la cedola il calo reale sarebbe stato del 2,4%. Situazione simile per Banco Bpm: il titolo ha messo a segno un +0,29%, ma senza la cedola avrebbe perso il 3,4%. Stesso copione per Bper (-0,4% rettificato e -1,37% senza dividendo), Mediolanum (+1,34% con cedola e -1,95% senza), Intesa Sanpaolo (+0,22% con dividendo e -3,1% senza), Mediobanca (-0,8% rettificato e -4,16% senza stacco), Poste Italiane (-0,83% con cedola e -2,73% senza), Recordati (invariata con dividendo e -1,28% senza), Tenaris (-0,89% rettificato e -2,33% senza cedola), Terna (-0,68% con dividendo e -1,98% senza) e Unicredit (+0,03% rettificato e -2,24% senza dividendo).

Un operatore di una banca d’affari milanese ha spiegato: “Lo stacco cedola pesa sempre sull’indice, è un effetto meccanico. Oggi è stato più evidente perché coinvolge molte società”.

Spread in discesa dopo il via libera di Moody’s

Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi è sceso a 74,8 punti base. Il calo arriva dopo l’upgrade del rating italiano da parte di Moody’s, che ha portato il giudizio a Baa2. Il rendimento del Btp a 10 anni si è fermato al 3,44%, in calo di 1,9 punti base rispetto a ieri. Quello del Bund tedesco è sceso al 2,69%, meno 1,1 punti.

Un analista di una società di gestione ha commentato: “Il giudizio positivo di Moody’s ha rassicurato gli investitori. Lo spread ai minimi degli ultimi mesi riflette una nuova fiducia nel Paese”.

Interpump e Stellantis brillano in una giornata difficile

Nonostante il clima di cautela, qualche titolo ha fatto segnare rialzi importanti. Interpump è salita del 3,45%, mentre Stellantis ha guadagnato il 3,4%. Il gruppo automobilistico ha annunciato l’aumento della produzione della nuova Citroën C3, per far fronte a una domanda superiore alle attese. “Il mercato ci ha sorpreso con questa reazione”, ha detto un portavoce del gruppo.

Bene anche Prysmian (+2,72%) e Saipem (+2,92%), sostenute dalle previsioni positive degli analisti di Bloomberg sull’intero anno. In crescita anche Tim, che ha chiuso a +1,99%.

Leonardo paga il prezzo dei colloqui di pace sull’Ucraina

Sul fronte opposto, a soffrire è stato Leonardo, che ha perso il 2,32%. Il titolo ha risentito della debolezza del settore difesa in Europa dopo i recenti colloqui di pace sull’Ucraina a Ginevra. Più contenuta la flessione di Fincantieri, che ha lasciato sul terreno lo 0,61%.

Un trader milanese ha commentato: “Il comparto difesa paga la speranza di una riduzione delle tensioni nel conflitto ucraino. Gli investitori stanno rivedendo le loro strategie”.

Volumi alti, ma mercato in attesa

La seduta si è distinta per i volumi sostenuti, con oltre 4,9 miliardi di euro scambiati. Un segnale che c’è interesse, ma anche prudenza, in attesa delle prossime scadenze macroeconomiche.

A Piazza Affari si respira un’aria di attesa. Tutti guardano alle mosse della Banca Centrale Europea e agli sviluppi geopolitici. Per ora, spiegano gli operatori, il mercato sembra voler consolidare i guadagni recenti, aspettando nuovi stimoli.