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Il crollo dell’indice italiano del gas: cosa significa per il mercato?

Il crollo dell'indice italiano del gas: cosa significa per il mercato?

Il crollo dell'indice italiano del gas: cosa significa per il mercato?

Milano, 25 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale in Italia scende ancora. Oggi il Gestore dei Mercati Energetici (Gme) ha diffuso i dati sull’indice Igi (Italian Gas Index): il valore si è fermato a 33 euro al megawattora (MWh), in calo rispetto ai 34,44 euro/MWh di ieri. È un segnale che conferma la tendenza al ribasso vista nelle ultime settimane sui mercati europei, mentre consumatori e operatori restano con gli occhi puntati sulle oscillazioni dei prezzi.

Prezzi giù, mercato europeo in rallentamento

La discesa dell’Igi – che indica il prezzo del gas all’ingrosso in Italia – arriva in un momento di relativa calma dopo le turbolenze dell’anno scorso. Il Gme sottolinea che il valore di oggi è tra i più bassi degli ultimi mesi. “Il mercato risente di una domanda più bassa e di scorte di gas più piene del solito per questo periodo”, spiega un analista contattato da alanews.it.

Anche in Europa la situazione è simile. Il TTF olandese, principale punto di riferimento continentale, segna prezzi tra i 32 e i 35 euro/MWh. La riduzione dei consumi industriali e le temperature miti in molte zone del continente fanno il resto. “Il meteo ci aiuta, certo – ammette un trader milanese – ma bisogna stare attenti: basta un evento geopolitico per ribaltare tutto”.

Perché scendono i prezzi

Dietro al calo dell’indice Igi ci sono diversi fattori concreti. Primo fra tutti, le riserve di gas nei depositi italiani sono ancora alte: al 24 novembre, secondo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, erano quasi al 95% della capacità. Un dato che tranquillizza gli operatori e tiene a bada i prezzi.

Inoltre, la domanda interna resta contenuta, sia da parte delle famiglie sia delle aziende. “Con l’arrivo dell’inverno non abbiamo visto un aumento significativo dei consumi”, spiega un portavoce di Assogasmetano. “Questo evita pressioni sui prezzi”. Intanto, l’Italia continua a diversificare le fonti di approvvigionamento, puntando su gas da Algeria, Azerbaijan, Norvegia e gas naturale liquefatto (GNL) che arriva ai porti di Livorno e Piombino.

Cosa significa per bollette e imprese

Il calo dell’Italian Gas Index potrebbe tradursi presto in una riduzione delle bollette energetiche per famiglie e imprese. Ma, come ricordano gli esperti, i prezzi all’ingrosso non si riflettono subito nelle tasche dei consumatori. “Ci vogliono tempi tecnici e meccanismi di adeguamento che possono richiedere settimane”, spiega un consulente energetico di Milano.

Le aziende energivore – chimica, ceramica, siderurgia – osservano con attenzione l’andamento dei prezzi. “Ogni euro risparmiato sul gas fa la differenza”, confida il direttore finanziario di una grande impresa del Nord-Est. Ma la prudenza resta d’obbligo: “Il mercato è ancora instabile, non possiamo abbassare la guardia”.

Che cosa ci aspetta nelle prossime settimane

Gli operatori guardano al futuro con cautela. Le previsioni meteo per dicembre indicano temperature nella media, ma una possibile ondata di freddo potrebbe far risalire la domanda e, con essa, i prezzi. A complicare il quadro, ci sono le tensioni in Medio Oriente e le incognite sulle forniture dalla Russia.

Il Gme parla di “buona tenuta” del mercato italiano del gas, ma ammette che la situazione resta delicata. In questo clima, l’indice Igi è uno strumento prezioso per capire come si muove il settore energetico nazionale. Oggi segna un nuovo minimo: una speranza per consumatori e imprese che questa tendenza possa durare anche nei mesi più freddi.