Home » Brunetta annuncia la nascita di un cluster di conoscenza internazionale a Venezia

Brunetta annuncia la nascita di un cluster di conoscenza internazionale a Venezia

Brunetta annuncia la nascita di un cluster di conoscenza internazionale a Venezia

Brunetta annuncia la nascita di un cluster di conoscenza internazionale a Venezia

In un contesto globale in cui la sostenibilità e l’innovazione sono diventati temi centrali per il futuro delle città, Venezia si erge come modello esemplare. Durante il primo convegno della Biennale della Sostenibilità 2025, tenutosi nell’affascinante cornice dell’Arsenale, Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità (Vsf), ha delineato una visione audace per la città lagunare. “Oggi Venezia si propone come un cluster della conoscenza, una costellazione di imprese, istituzioni e saperi interconnessi”, ha affermato Brunetta, sottolineando la volontà di trasformare Venezia in un faro di civiltà e intelligenza.

Questa iniziativa non è solo una risposta alle sfide contemporanee, ma rappresenta anche un ritorno alle origini di Venezia come crocevia di culture e innovazione. La città, famosa per la sua bellezza architettonica e la sua storia millenaria, sta cercando di reinventarsi, abbandonando la monocultura turistica che l’ha contraddistinta per decenni. “Venezia può tornare a essere una capitale globale del sapere sostenibile“, ha dichiarato Brunetta, evidenziando l’importanza di integrare università, laboratori, brevetti e cultura per costruire un futuro più resiliente e innovativo.

L’importanza del convegno

Il convegno ha avuto un’importanza particolare non solo per il suo contenuto, ma anche per il contesto in cui si è svolto. L’Arsenale, un tempo cuore pulsante della potenza navale della Repubblica di Venezia, oggi rappresenta un simbolo di trasformazione e rinascita. Qui, Brunetta ha annunciato una collaborazione con la Biennale di Venezia, che ha portato alla creazione della Biennale della Sostenibilità e del padiglione “Intelligent Venice”. Quest’ultimo si configura come una sorta di autobiografia collettiva della città, una narrazione che abbraccia 1600 anni di storia per proiettarsi verso il futuro.

Un’iniziativa per il soft power

La Biennale della Sostenibilità non è solo un evento, ma un’iniziativa che mira a generare soft power, attirare investimenti sostenibili e aggregare diverse realtà in una visione condivisa. “Attraverso le sue attività, Vsf genera soft power, attrae investimenti sostenibili e aggrega realtà diverse in una visione condivisa”, ha spiegato Brunetta, evidenziando il ruolo cruciale della fondazione nel trasformare Venezia in un laboratorio vivente di innovazione e cultura.

Brunetta ha anche sottolineato l’importanza della ricerca e della formazione per la realizzazione di questo ambizioso progetto. “La formazione è la chiave per sviluppare competenze che possano guidare la transizione verso un futuro sostenibile”, ha affermato, esortando le istituzioni accademiche, le imprese e i centri di ricerca a collaborare attivamente. L’idea è quella di creare un ecosistema in cui le idee possano germogliare e svilupparsi, rendendo Venezia un centro di eccellenza in grado di ispirare il mondo intero.

Venezia come caso studio unico

Non è un caso che il convegno si sia svolto in un momento in cui l’attenzione internazionale è rivolta verso le questioni legate alla sostenibilità e al cambiamento climatico. Venezia, con le sue particolari sfide geografiche e ambientali, rappresenta un caso studio unico. La città è vulnerabile all’innalzamento del livello del mare e ai fenomeni meteorologici estremi, il che la costringe a trovare soluzioni innovative per la sua salvaguardia e per la qualità della vita dei suoi abitanti.

In questo contesto, la visione di Brunetta per Venezia si allinea anche con le iniziative europee e globali che puntano a promuovere la sostenibilità e l’innovazione. L’Unione Europea, ad esempio, ha messo in atto programmi per finanziare progetti di ricerca e sviluppo sostenibile, favorendo la transizione ecologica delle città. Venezia, con la sua storia di innovazione e apertura al mondo, ha l’opportunità di diventare un modello da seguire, dimostrando che una città può prosperare senza compromettere il suo patrimonio culturale e naturale.

Inoltre, l’interazione tra il settore privato e quello pubblico è fondamentale per il successo di questo progetto. Brunetta ha invitato le imprese a investire in ricerca e sviluppo, sottolineando che la collaborazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale è essenziale per tradurre le idee in pratiche concrete. “Dobbiamo lavorare insieme per creare un futuro che sia non solo sostenibile, ma anche inclusivo”, ha affermato, sottolineando l’importanza di coinvolgere tutte le parti interessate nel processo di innovazione.

In conclusione, il convegno della Biennale della Sostenibilità 2025 ha segnato un passo importante verso la creazione di un cluster della conoscenza a Venezia. Con il supporto della Fondazione Vsf e la collaborazione con la Biennale, la città ha l’opportunità di riscrivere la sua storia, diventando un faro di sostenibilità e innovazione nel panorama internazionale. La sfida è grande, ma con una visione chiara e un impegno condiviso, Venezia può davvero tornare a essere un modello per il mondo.