Povertà energetica: l’appello di Tasca per una cultura e azioni concrete
Povertà energetica: l'appello di Tasca per una cultura e azioni concrete
Roma, 6 giugno – Roberto Tasca, presidente di Banco dell’Energia e di A2A, ha presentato oggi all’Università Luiss il libro “Povertà energetica e accesso equo all’energia: una riflessione sulla società contemporanea”. Un racconto che ripercorre quasi dieci anni di battaglie contro la povertà energetica in Italia. L’incontro si è svolto nell’aula magna dell’ateneo romano, alle 11.30, con studenti, docenti e rappresentanti del Terzo Settore pronti a discutere di un problema che, come ha detto lo stesso Tasca, “non è solo un’emergenza, ma un impegno che deve durare nel tempo”.
Povertà energetica, un problema che cresce
I dati del Banco dell’Energia parlano chiaro: negli ultimi anni sono sempre più le famiglie italiane che fanno fatica a pagare luce e gas. “Questo libro nasce dalla voglia di raccontare quello che abbiamo vissuto in quasi dieci anni di lavoro sul campo”, ha spiegato Tasca. E ha aggiunto che la povertà energetica non riguarda più solo le zone economicamente più fragili. Nel 2023, stando all’Osservatorio Socialis, più di 2,2 milioni di famiglie hanno dichiarato difficoltà nel saldare le bollette.
Dall’emergenza a un impegno vero
Non si tratta solo di aiutare chi è in difficoltà oggi. Il Banco dell’Energia ha allargato il suo campo d’azione, passando dal semplice pagamento delle bollette arretrate a progetti più strutturati. “Non è solo un supporto immediato”, ha chiarito Tasca, “ma un lavoro che va dal cambio degli elettrodomestici vecchi all’educazione al risparmio energetico, fino alla creazione di comunità energetiche solidali”. Un percorso pensato per trasformare la fragilità in una possibilità, coinvolgendo anche scuole e amministrazioni locali.
Numeri concreti e risultati sul territorio
Durante l’incontro sono stati presentati alcuni dati importanti: “Abbiamo distribuito oltre 13 milioni di euro in tutta Italia, aiutando più di 17 mila persone e attivando quasi 10 comunità energetiche solidali”, ha ricordato Tasca. Le regioni più coinvolte sono Lombardia, Lazio e Campania, ma ci sono anche progetti in piccoli centri come Gubbio e Caltanissetta. Il supporto si traduce in gesti concreti: sostituzione di frigoriferi vecchi, lampadine a basso consumo e corsi per imparare a leggere la bolletta.
Il Terzo Settore, una rete preziosa
Un punto chiave del lavoro del Banco dell’Energia è la collaborazione con le associazioni del Terzo Settore. “Lavoriamo a stretto contatto con realtà locali per portare avanti progetti concreti di inclusione e sostenibilità”, ha spiegato Tasca. Tra i partner ci sono Caritas Italiana, Croce Rossa e diverse cooperative sociali. “Solo grazie a questa rete – ha aggiunto – riusciamo a capire davvero cosa serve alle persone e a costruire risposte su misura”.
Comunità energetiche solidali, la sfida del futuro
Negli ultimi due anni il Banco dell’Energia ha puntato sulle comunità energetiche rinnovabili solidali, gruppi di cittadini che condividono energia prodotta da fonti pulite. “È un modello che funziona”, ha detto Tasca, citando l’esperienza nel quartiere Giambellino a Milano: qui una ventina di famiglie ha tagliato del 30% la spesa per l’energia elettrica grazie al sole.
Educare al risparmio per cambiare davvero
Oltre agli aiuti materiali, il Banco dell’Energia promuove campagne di educazione al risparmio energetico nelle scuole e nei centri per anziani. “Spesso basta poco per ridurre i consumi”, ha raccontato una volontaria presente all’evento, “ma serve informazione capillare”. Uno studio della Luiss, pubblicato ad aprile, conferma che ogni euro speso in formazione genera un risparmio medio di 40 euro all’anno per famiglia.
Uno sguardo avanti: collaborazione e alleanze
La presentazione si è chiusa con un appello a unire le forze tra pubblico e privato. “La lotta alla povertà energetica non si può vincere da soli”, ha concluso Tasca. “Serve un’alleanza ampia, che metta insieme risorse, competenze e idee diverse”. Un messaggio che ha colpito gli studenti in sala, molti dei quali si sono informati sui tirocini legati ai progetti del Banco dell’Energia.
Tra i corridoi della Luiss si respirava la consapevolezza che questa battaglia sarà al centro dell’agenda sociale per i prossimi anni. E che esperienze come questa possono davvero aprire la strada a un accesso più giusto all’energia per tutti.
