Meloni: attesa per le liste in miglioramento con 1,3 milioni di prestazioni in aumento
Meloni: attesa per le liste in miglioramento con 1,3 milioni di prestazioni in aumento
Bari, 10 novembre 2025 – “Se le Regioni ci danno una mano, vogliamo finalmente tagliare le liste d’attesa”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato ieri sera a Bari, in piazza Libertà, davanti a una piazza piena per il comizio del centrodestra a sostegno di Luigi Lobuono, candidato alla presidenza della Regione Puglia. Un tema caldo, che tocca da vicino gli italiani: l’accesso alle cure e la capacità del Sistema sanitario nazionale di rispondere davvero ai bisogni dei pazienti.
Liste d’attesa, lo scoglio delle Regioni
Nel suo intervento, Meloni ha ricordato che il governo ha già messo in campo “provvedimenti presi a livello nazionale”, ma ha sottolineato l’importanza delle Regioni, che gestiscono la sanità sul territorio. “Qui da noi le cose cominciano a muoversi in meglio”, ha detto la premier, parlando dei primi segnali positivi degli ultimi mesi. Secondo i dati diffusi dalla presidenza del Consiglio, nel 2025 il Servizio sanitario nazionale ha già erogato 1,3 milioni di prestazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se la tendenza continua, si arriverà a superare i 2 milioni di prestazioni aggiuntive entro fine anno.
Prestazioni sanitarie, i dati che contano
Le liste d’attesa restano uno dei problemi più discussi nel dibattito pubblico. L’ultimo rapporto di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) dice che in alcune regioni i tempi per visite specialistiche o esami diagnostici sono ancora troppo lunghi, oltre i limiti di legge. Meloni però ha rivendicato i risultati raggiunti: “Grazie alle scelte del governo – ha detto – quest’anno stiamo dando risposte concrete agli italiani”. Non sono stati forniti dettagli sulle singole prestazioni, ma fonti di Palazzo Chigi parlano di un aumento diffuso, sia nelle visite specialistiche che negli esami diagnostici.
Le Regioni e la sfida pugliese
Il nodo delle competenze regionali è cruciale. In Puglia, come in altre regioni, la gestione delle liste d’attesa spesso divide maggioranza e opposizione. Luigi Lobuono, candidato del centrodestra, ha rilanciato la necessità di “collaborare tra istituzioni” per tagliare i tempi di attesa e migliorare l’accesso alle cure. “Serve uno sforzo comune – ha detto dal palco – perché la sanità non può diventare un terreno di scontro politico”. Meloni ha fatto eco: “Solo con il contributo delle Regioni si possono ottenere risultati che durano”.
Reazioni e aspettative
Tra il pubblico, molti hanno accolto positivamente l’annuncio dell’aumento delle prestazioni. “Aspetto una risonanza magnetica da mesi”, racconta Anna, 54 anni, di Bari. “Se davvero riusciranno a ridurre i tempi, sarà un sollievo per tanti”. Ma non sono mancate le critiche. Alcuni sindacalisti hanno chiesto più trasparenza sui dati e su come vengono calcolate le prestazioni in più. “Bisogna capire se si tratta di visite nuove o di recupero di quelle arretrate”, osserva un delegato della Cgil Puglia.
Sanità e numeri a livello nazionale
Il tema delle liste d’attesa si inserisce in un quadro più ampio di riforme per la sanità pubblica. Il governo ha stanziato fondi extra per personale e nuove tecnologie, ma i problemi restano: mancano medici e infermieri, soprattutto nelle zone interne e nei piccoli centri. Secondo il Ministero della Salute, nel 2024 più di 14 milioni di prestazioni non sono state erogate entro i tempi previsti dalla legge.
Sanità e Regionali, il banco di prova
A pochi mesi dalle elezioni regionali in Puglia, la sanità resta al centro della campagna elettorale. Meloni ha scelto Bari per rilanciare l’impegno del governo sulle liste d’attesa, puntando sui numeri e sulla necessità di lavorare insieme, Stato e Regioni. Resta da vedere se questi annunci porteranno un miglioramento concreto per i cittadini nei prossimi mesi. Per ora, la partita è ancora aperta.
