Gas in calo ad Amsterdam: cosa significa per il mercato energetico?
Gas in calo ad Amsterdam: cosa significa per il mercato energetico?
Amsterdam, 11 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha iniziato la settimana in leggero calo sul mercato di Amsterdam, mantenendosi sotto i 31 euro al megawattora. I future Ttf, punto di riferimento per il costo del metano in Europa, hanno segnato oggi un ribasso dello 0,39%, chiudendo a 30,95 euro al megawattora. Un dato che arriva in un momento di relativa calma per il settore energetico europeo, dopo mesi di forti oscillazioni e tensioni geopolitiche.
Gas in Europa: il mercato resta tranquillo
Il TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam è da tempo il termometro dei prezzi del gas in Europa. La seduta di oggi, partita alle 8.00, ha registrato scambi contenuti e una volatilità più bassa rispetto alle settimane scorse. Gli operatori sul mercato olandese parlano di una domanda sotto controllo, favorita da temperature ancora miti in gran parte dell’Europa centrale e settentrionale. “Non ci sono segnali di allarme – dice un trader di Engie – e le scorte sono a livelli confortanti”.
Scorte piene e domanda stabile
A influenzare il prezzo del gas sono vari fattori. Prima di tutto, le riserve europee restano ben fornite: secondo Gas Infrastructure Europe, gli stoccaggi sono intorno al 95% della capacità totale. Un dato alto per metà novembre, secondo gli esperti. “Gli stoccaggi sono in buona forma – conferma Marco Bianchi di Nomisma Energia – e questo aiuta a tenere i prezzi sotto controllo”.
La domanda, invece, non presenta picchi particolari. Le temperature più calde del solito hanno fatto slittare l’avvio della stagione di riscaldamento in paesi come Germania e Francia. Solo in alcune zone dell’Est Europa si sono registrati consumi un po’ più alti della media, ma senza grandi ripercussioni sui prezzi.
Tensioni geopolitiche sempre nel mirino
Nonostante la calma apparente, il mercato resta sensibile alle notizie da Russia e Medio Oriente. Le tensioni tra Mosca e Kiev continuano a pesare come rischio sulle forniture verso l’Europa dell’Est. Tuttavia, nelle ultime settimane non si sono registrati blocchi o tagli importanti ai flussi attraverso l’Ucraina. “Il rischio geopolitico non sparisce mai – ammette un funzionario del Ministero dell’Energia olandese – ma per ora non ci sono motivi di preoccupazione immediata”.
Anche la situazione nel Mediterraneo orientale è sotto osservazione. Eventuali crisi potrebbero far salire i prezzi rapidamente, come già successo in passato. Per ora, però, il mercato ha digerito le ultime notizie senza scossoni.
Che succede nelle prossime settimane?
Gli analisti sono cauti sulle previsioni a breve termine. Il livello attuale dei future Ttf è considerato “in linea con le aspettative” dagli esperti di Refinitiv. “Se le temperature resteranno miti anche nella seconda metà di novembre – spiega Silvia Romano, stratega energetica – potremmo vedere qualche ulteriore calo moderato”. Ma se arrivassero ondate di freddo improvvise o interruzioni nelle forniture, i prezzi potrebbero risalire in fretta.
Sul fronte industriale, molte aziende energivore stanno approfittando dei prezzi ancora bassi per pianificare gli acquisti. “Stiamo valutando contratti a termine per assicurarci stabilità – racconta un responsabile acquisti di una società chimica tedesca”.
Cosa significa per bollette e consumatori
Per i consumatori, la discesa del prezzo del gas sui mercati all’ingrosso potrebbe tradursi in bollette meno pesanti nei prossimi mesi. Ma come ricordano le associazioni dei consumatori italiane, il passaggio degli sconti al cliente finale richiede tempo e dipende anche dalle scelte tariffarie dei fornitori.
In ogni caso, la giornata ad Amsterdam si chiude con un cauto ottimismo: il prezzo del gas resta sotto controllo e gli operatori sono pronti a muoversi velocemente se lo scenario internazionale dovesse cambiare.
